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Speciale 118 Sindaci: intervista a Ivan Ferrero, sindaco di Mombercelli

118 Sindaci: incontriamo Ivan Ferrero, sindaco di Mombercelli. 

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No. Volevo diventare ingegnere, poi per mia fortuna [ride n.d.r.] sono diventato architetto.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Sembrerà strano, ma è nata grazie a Gianluca Musso, anch’egli futuro candidato, il quale aveva organizzato una serie di incontri finalizzati alla stesura di una lista. E’ lì che ho iniziato a condividere idee e sogni con Moreno Gonella, Davide Gambino e Stefano La Stella.

Eravamo pieni di entusiasmo ed avevamo idee affini , a tal punto che decidemmo di intraprendere la nostra strada.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Ero stato già consigliere nella amministrazione di Chiara Castino, ma in quel periodo ero ancora studente universitario ed ero impegnato per la gran parte del tempo a Torino, per cui in quel periodo non riuscii ad inserirmi in maniera determinante all’interno della macchina amministrativa.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

E’ stato un mix di pensieri: da una parte la tensione del momento si è tramutata in gioia in maniera quasi esplosiva, ma al contempo pensavo già a quello che sarebbe accaduto a partire dal mattino dopo.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

In questo anno e mezzo la cosa più complessa da gestire è stata la frattura creata all’interno del paese a seguito della competizione elettorale: i mesi precedenti alle elezioni sono stati caratterizzati da confronti anche duri, che hanno creato distanze e hanno fatto fare un passo indietro a persone che da sempre sono state a disposizione del paese.

Siamo stati eletti per portare un cambiamento e questa è tutt’ora la parola d’ordine, tuttavia in un paese di 2300 abitanti le grandi cose nascono se tutti remano nella stessa direzione.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Difficile da dire.

Certamente la gestione del territorio. Lavoro molto per affrontare e realizzare le cose, insieme all’ufficio tecnico.

I lavori pubblici, forse anche un po,’ dovuto alla mia attività professionale e un po’ perché queste sono le cose più tangibili per la popolazione, perché sono cose concrete che la popolazione vede direttamente.

Noi stiamo lavorando molto per rendere il nostro territorio più funzionale per i cittadini, per i visitatori e per i turisti. Tutti contano molto sulla qualità dei servizi offerti.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Direi la ritinteggiatura delle scuole elementari, eseguita in stretta collaborazione con le insegnanti ed i genitori dei bambini: eravamo appena stati eletti, avevamo poche somme a disposizione, così ci siamo rimboccati maniche e in un weekend, grazie a dei professionisti che si sono resi disponibili, abbiamo tinteggiato quasi tutta la scuola.

Poi il grande successo della “Fiera del tartufo”: è stato il primo evento organizzato al 100% da questa amministrazione ed ha registrato nei due anni un incremento record di presenze sia di pubblico che di espositori, tanto che dal prossimo anno si fregerà del titolo “Nazionale”.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Stiamo lavorando molto sulla comunicazione multimediale. Abbiamo aperto due pagine di face book: Momber c’è – Events and Festival per comunicare i nostri eventi e Momber c’è – News per le comunicazioni di carattere istituzionale e informativo.

Abbiamo anche l’intenzione di redigere periodicamente un giornalino su carta, ma al momento non siamo ancora riusciti a muoverci concretamente.

Poi c’è sempre il colloquio diretto con la popolazione: due parole mentre si prende il caffè a volte sono più determinanti che quelle fatti per canali ufficiali. 

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Credo che i mombercellesi abbiano capito che ci stiamo impegnando a fondo per il bene del paese e mi fa molto piacere raccogliere vari incoraggiamenti a proseguire sulla strada intrapresa. A me piace essere preciso a livello lavorativo e questo richiede un gran dispendio di energie: per un eventuale impegno futuro, vedremo fra 3 anni.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Francamente ho difficoltà a rispondere in quanto son sindaco da poco tempo. Direi che non bisogna mai lasciare situazioni in sospeso: prendere una decisione è l’unico modo per avere poi un riferimento e per dare un indirizzo su cosa si vuole realizzare.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

I sindaci dovrebbero avere l’autorizzazione a rinnovare il personale del comune, nel senso che si dovrebbero affiancare dei giovani al personale già in attività, perché la qualità dei servizi offerti passa soprattutto dalle capacità specifiche dei dipendenti: l’apparato normativo e burocratico, in continua evoluzione, richiede delle competenze sempre più specifiche, senza far distinzione tra Comune di Torino e Comune di Mombercelli.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

La sicurezza è un tema che riteniamo fondamentale. Per aiutare le forze dell’ordine nella prevenzione e nella gestione delle problematiche legate ad attività illegali, abbiamo installato una serie di telecamere di ultima generazione (con lettura targhe) nei punti strategici del paese e vista l’efficacia riscontrata nelle prossime settimane ne installeremo ancora in altri luoghi sensibili che oggi non sono ancora coperti.

Abbiamo la stazione dei carabinieri di paese e questo serve anche da deterrente. Bisognerebbe anche ampliare l’organico delle forze che controllano il territorio, ma purtroppo il sindaco non ha alcuna facoltà di intervenire su questo problema che viene gestito a livello nazionale.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Le rispondo come cittadino.

Sì, le necessità sono aumentate perché la “struttura” famiglia sta perdendo sempre di più la sua originale consistenza: la frammentazione del nucleo famigliare e l’allentarsi dei legami interpersonali fan sì che molte persone nel momento di necessità facciano fatica a trovare dei punti di riferimento.

L’ Amministrazione Comunale può intervenire fornendo spazi e momenti di incontro dove alcune situazioni possono essere alleviate, se non risolte.

Il comune di Mombercelli per esempio ha supportato iniziative di privati cittadini portato alla realizzazione di uno spazio famiglia che si chiama ”I topini nel cotone”, ovvero un luogo di incontro di famiglie con bambini al di sotto dei 3 anni di età, che si ritrova tutti i martedì nella sede dell’asilo.

Abbiamo anche dato una sede all’associazione “Mani nelle mani” che organizza incontri di svago ed eventi destinati a ragazzi che portano delle disabilità (iniziativa inaugurata alla presenza degli operatori del CISA Asti Sud).

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

C’è la Pro Loco, nuovissima, nata all’inizio del 2018 da una costola della associazione Momberc’è che pure continua ad esistere con finalità differenti.

Sono ambedue molto attive e disponibili. Stanno compiendo dei mezzi miracoli perché hanno limitati mezzi economici e poche attrezzature. Sono comunque già riusciti, in breve tempo, a fare cose di successo, come non avveniva da anni, tant’è che quest’anno abbiamo partecipato di nuovo alle Sagre di Asti.

Poi abbiamo anche la Croce Verde, l’AVIS, la Polisportiva e l’Associazione per la difesa della Valtiglione tutte assolutamente attive ed indispensabili per il nostro territorio.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Anche più di uno.

Vorrei riuscire, nel tempo che ho davanti, a dare una immagine più verde a Mombercelli e ricavare degli spazi pubblici di qualità sia per la Piana che per il centro storico.

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