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Speciale 118 Sindaci: Intervista a Marilena Ciravegna, Sindaca di Maranzana

118 Sindaci: incontriamo Marilena Ciravegna, Sindaca di Maranzana.

Da bambina aveva mai immaginato di diventare sindaca?

Né da bambina né da adulta non ho mai lontanamente pensato di diventare Sindaco.
Durante la vita non mi sono mai interessata di politica, salvo in età adolescenziale quando da studentessa mi ero iscritta alla “Gioventù Federalista Europea”. Avevamo grandi ideali ! Ma poi mi sono innamorata e sposata.

Com’è nata la Sua candidatura a sindaca?

La mia candidatura a sindaco mi è stata proposta da due gruppi di cittadini che, senza averlo concordato tra loro, tuttavia mi avrebbero desiderata come Sindaco. Data la mia non più verde età, prima di accettare, mi sono sottoposta a molti esami clinici per conoscere il mio stato di salute. Valutato che era buono, ho accettato anche guidata e consigliata dal mio attuale vicesindaco Federico Sciutto, con cui abbiamo condiviso la campagna elettorale, conclusasi con una vittoria piena.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Nessuna esperienza del genere richiesto. Infatti dal momento dell’elezione ho studiato e mi sono impegnata, anche sostenuta e guidata dal personale del comune.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletta?

Nduma ca ‘nduma’.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Il rapporto col Gruppo di Minoranza che per un anno ci ha subissato di interrogazioni a risposta scritta, interpellanze e segnalazioni. Atteggiamento che rallentava il mio lavoro, ora risolto e ridimensionato.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Ovvio. L’impegno richiesto dalla burocrazia in generale.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

La costituzione del Gruppo di Protezione Civile, di 13 volontari che opera in continuazione per la sicurezza e per le richieste di interventi più svariati. Il Coordinatore Giovanni Francesco Bo ne è l’anima.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Abbiamo un servizio di SMS che arriva a più di 200 numeri di telefoni cellulare, volontariamente proposti dagli utenti venuti a conoscenza della possibilità offerta dal comune.
Inoltre conta molto il rapporto personale e diretto. La gente oggi è spaventata e arrabbiata per le incertezze economiche, politiche e sociali.
Il Sindaco può aiutare con il suo atteggiamento disponibile e positivo.

Soddisfatta di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Sono il sindaco più anziano della Provincia di Asti ho 79 anni compiuti. Non soffro di depressione! Se la salute tiene, mi ripresento con la stessa squadra.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Tutti noi Sindaci siamo in pista per senso il dovere. Facciamo cosa e come possiamo, ciascuno nella realtà che ci tocca, tutte diverse e con problematiche differenti. Ho bisogno, sempre e ancora, io di consigli. Magari ci fosse la pietra magica filosofale da passarci l’un l’altro.
Comunque nella nostra unione “Vigne e Vini” ci consigliamo e ci sosteniamo a vicenda.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Meno vincoli, più denaro da poter spendere, che lo Stato si rendesse conto che non è possibile scaricare qualsiasi responsabilità su noi. Il discorso sarebbe lungo e articolato. Oggi dico solo “Obbedisco”.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Abbiamo all’attivo l’opera preziosa della Protezione Civile che i cittadini apprezzano e da cui si sentono protetti.
Abbiamo anche attivato il “Controllo del Vicinato”. Abbiamo anche pensato alle telecamere, ma data la logistica del nostro comune non abbiamo ritenuto che fossero una priorità.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

La popolazione è invecchiata e la vita media si è allungata. La sanità in primis avrebbe dovuto agevolare gli anziani. Invece gli ospedali ed i pronto soccorso si sono diradati e allontanati. Le nuove tecnologie non sono molto spesso alla loro portata. Per loro si cerca di fare ma si fa troppo poco.
“Per affrontare meglio i loro problemi”? : Una inversione di tendenza radicale, che al momento non appare realistica! Inoltre ci sono i giovani. Sono diminuiti di numero ma le famiglie non sono aiutate con strutture adeguate ( ad es. per i genitori che lavorano, oppure per quelli escono dalla scuola dell’obbligo non esistono canali privilegiati per l’inquadramento e l’assunzione sul lavoro).

Lo Stato è latitante! Anche i comuni non hanno strutture sufficienti per l’accoglimento dei giovani (ad es. nel loro tempo libero).
Utopia e sogni impossibili sono cattivi consiglieri!

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?
Se no, come potrebbe svilupparsi una sinergia tra amministrazione e no profit?

Tutti i Consiglieri di Maggioranza in questi anni di mandato si sono prodigati e impegnati in molti modi e in continuazione e  a loro deve andare il mio grazie e quello del paese. Inoltre il Volontariato è in primis, il nostro Gruppo di Protezione Civile. Molto presente e attivo il Gruppo degli Alpini di Maranzana che fa anche parte della Protezione Civile Nazionale Alpini. Si impegnano in collaborante sinergia nella sorveglianza del territorio, nel controllo del dissesto idrogeologico, nella prevenzione incendi, nella raccolta di rifiuti abbandonati, nell’accompagnamento degli anziani a fare esami in ospedale ecc ecc.
Altre Associazioni hanno finalità più culturali, ad esempio l’Associazione Giacomo Bove & Maranzana organizza conferenze.
La Pro Loco promuove l’esposizione in paese di 130 “Babaci”, ripresentando personaggi e situazioni del passato e della tradizione. Iniziativa che ha avuto molto successo. Le opere sono dell’artista concittadina Rosalba Boccaccio e vengono esposte periodicamente ogni anno.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Si. Un punto di arrivo per l’Elisoccorso. Delle piazzole per i camper.

Considerazioni e precisazioni.

-Non ho messo in evidenza quanto è stato fatto in opere pubbliche, iniziative, manifestazioni  ed eventi perché, in confronto alle reali necessità del Comune, le risorse di possibile impiego non sono mai sufficienti. Molto resta sempre da fare!

– Tutti noi Sindaci ci coinvolgiamo al massimo delle possibilità per ottenere almeno una parte dei risultati sperati: ognuno a casa sua fa cosa può e il massimo di quel che può.

-Invece ho messo in bell’evidenza l’azione dei Volontari, delle Associazioni e di chi si impegna per il paese e il territorio perché questa è la vera risorsa che sostiene i Sindaci. Meritoria davvero, encomiabile, costante e impegnativa!!!! La gente in primo piano con la sua generosità e dedizione! Non sono parole vuote|!Mi sono resa conto che le mie intenzioni potevano non essere così chiare e che potevano dare adito alla domanda: “Cosa si è fatto in quel territorio?”. La risposta mia è:”Molto se visto in rapporto del possibile ma moltissimo hanno fatto le persone che si sono affiancate al Sindaco e hanno contribuito in molti modi alla buona conduzione del paese”.

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

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