Doppio appuntamento nell’astigiano con lo spettacolo “Soldato mulo va alla Guerra” del Teatro degli Acerbi

Torna nell’astigiano dopo il debutto nell’inverno e dopo una prima tournée nel nord Italia per festival e rassegne (con date a Redipuglia, in Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte) il nuovo spettacolo del Teatro degli Acerbi “Soldato mulo va alla Guerra”.

In scena Massimo Barbero, testo e regia di Patrizia Camatel. Tra le fonti una ricerca storica su una famiglia astigiana, testi di Lucio Fabi e dall’ISRAT. Lo spettacolo è nell’ambito del programma ufficiale ministeriale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale.

Lo spettacolo sarà in scena venerdì 24 agosto alle ore 21 nello splendido borgo di Calamandrana Alta nello spazio antistante la Chiesa San Sebastiano. Il tutto con il contributo del Comune.

Durante la Prima Guerra Mondiale accanto agli uomini ha combattuto un esercito di animali. Muli, asini, buoi, cani, cavalli, piccioni vennero utilizzati per le azioni belliche, per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e il sostentamento delle truppe. E le testimonianze degli uomini al fronte ci parlano anche di convivenze altrettanto strette, con gli animali, ma non altrettanto desiderabili: i topi che invadevano le trincee, pulci e pidocchi che infestavano le vesti e i giacigli…
La forzata coesistenza di animali di ogni genere con gli uomini avvicinò gli uni agli altri in una tragica fratellanza di fronte alla morte e alla sofferenza.

Giuseppe Zabert, classe 1897, figlio di mezzadri, parte da Valfenera – come altri dieci tra fratelli e cugini – per andare a servire la Patria al fronte. La cartolina di precetto lo raggiunge in seminario, ma nemmeno la vocazione al sacerdozio risparmia al giovane di obbedire alla chiamata alle armi: dovrà confrontarsi anche lui con la disciplina militare, con condizioni di vita estreme, con il costante pensiero di morire o di dover uccidere. Assegnato ad un reparto di artiglieria alpina, ha per compagna la mula Margherita, alter ego animale che stimola domande sull’obbedienza e sul coraggio, sulla capacità di sacrificio, sull’insensatezza delle guerre. Dov’è quel Dio, padre e onnipotente, che Giuseppe voleva servire per tutta la vita? Come continuare ad intravederlo in mezzo al continuo scempio di vite, al massacro delle creature, umane ed animali? E se l’uomo e l’umile mulo condividono la morte sui campi di battaglia, condivideranno pure la salvezza? Una riflessione che parte da un contesto storico preciso per approdare ad una prospettiva esistenziale e spirituale.

Ingresso gratuito.

Sarà replicato martedì 28 agosto alle 21 a Cerro Tanaro presso l’ex scalo ferroviario – la piccola.

Entrambi gli appuntamenti sono realizzati nell’ambito di “Teatro in Terra Astesana 2018” sostenuto dalla Fondazione CRT.