Lettere al direttore

“Il Mercato Coperto? Un’occasione per salvare capra e cavoli potrebbe esserci”

Riceviamo e pubblichiamo

“Che il Presidente ATL di Asti dica: “abbiamo bisogno di professionisti”, lascia alquanto allibiti.

L’amministrazione comunale perché non prende la palla al balzo e interviene con un azione atta al vero rilancio del turismo della città?

In città abbiamo un luogo a dir poco fantastico a 200 metri dalla stazione 10 metri dal più grande parcheggio cittadino e a due passi due dal bellissimo centro storico.

Si tratta dello stabile che ospitava la Croce Verde e ospita il mercato coperto, per la verità (il mercato) con quasi la metà degli stalli commerciali sfitti, i quali vanno a pesare sulle spese di quelli attivi che sempre più si trovano in difficoltà ad affrontare i troppo onerosi costi di gestione.

Quindi, perché non ridurre lo spazio mercatale???

Un’occasione per salvare capra e cavoli potrebbe esserci.

Creare un consorzio tra produttori di eccellenze del territorio, distillatori, vinificatori, produttori caseari, ristoratori, albergatori ecc. adattando i locali del ex Croce verde più l’eccedenza del mercato coperto per l’accoglienza turistica, dando, oltre le informazioni turistiche la vendita dei biglietti dei musei ed eventi, la possibilità di acquistare le nostre eccellenze, che verranno spedite all’aquirente quando avrà finito la vacanza, attrezzando una cucina potrebbero turnare vari ristoratori che proporrebbero menù rigorosamente tipici con materia prima a km 0, non dimentichiamo che c’è un bellissimo terrazzo al piano superiore e che ad Asti un turista, specialmente la sera e nei giorni festivi non sà dove acquistare tartufo Astigiano, una bottiglia di Barbera, Moscato, Ruchè…. una robiola di Roccaverano o Cocconato…….ecc, da non dimenticare che esiste una linea ferroviaria dismessa, che percorre tutto il tratto del territorio UNESCO Astigiano che potrebbe creare un indotto da non sottovalutare.

Mediti Ass. Bologna, mediti.”

Maurizio Finotto