Lettere al direttore

Servizi postali e servizi igienici: lettera di un cittadino

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Riceviamo e pubblichiamo.

La gente che aspetta il proprio turno con gli occhi fissi al tabellone luminoso sa che deve rispettare i tempi tecnici delle operazioni che l’automazione e la digitalizzazione certamente facilitano ma che la parallela riduzione del personale non fa che neutralizzare.

Lo fa armandosi della virtù civile della pazienza che è fondamentale per una sana convivenza democratica. Ovvio. Ma in caso di eccessivo prolungamento dell’attesa o di altra causa fisiologica la pazienza può scappare, e la virtù civile e democratica non può farci assolutamente niente.

Gli onesti cittadini a questo punto si aspettano di poter correre ai Servizi, che però alla Posta centrale di Corso Dante non esistono e non sono previsti. Interrogato, il gentilissimo operatore postale allarga le braccia e aggiunge (sottovoce) che in caso di catastrofe i dipendenti, per motivi umanitari, si faranno carico di commettere un’infrazione ospitando l’utente nei servizi (igienici) riservati al personale.

Non so chi debba provvedere, ma spero che esista una soluzione diversa dall’abbandono del proprio turno in coda “per non perdere la priorità acquisita” uscendo e andando alla ricerca di un pubblico esercizio adeguatamente accogliente, dietro consumazione.

Grazie per la cortese attenzione

Lettera firmata

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