Note dal World Economic Forum a Davos 2018

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Creare un futuro condiviso in un mondo frammentato” sarà il tema di questa edizione del World Economic Forum (WEF) che si tiene come di consueto nel comprensorio sciistico svizzero di Davos.

Gli organizzatori del forum auspicano che i partecipanti – tra cui molti capi di stato, imprenditori, celebrità e accademici – possano confrontarsi sui modi per rinnovare l’impegno nella cooperazione internazionale in settori come la tecnologia, il cambiamento climatico e l’economia globale.

Siamo sull’orlo di una rivoluzione tecnologica che cambierà radicalmente il nostro modo di vivere, lavorare e relazionarci gli uni con gli altri.  Nella sua scala, portata e complessità, la trasformazione sarà diversa da qualsiasi altra cosa abbia mai vissuto l’umanità.  Non sappiamo ancora come si svolgerà, ma una cosa è chiara: la risposta ad essa deve essere integrata e completa, coinvolgendo tutte le parti interessate della politica globale, dai settori pubblico e privato, al mondo accademico e alla società civile.

Proteggere l’economia mondiale da un altro crollo

Dato che l’incontro richiama in Svizzera molti (e potenti) dirigenti, CEO e presidenti di industrie, emergeranno discussioni su come proteggere l’economia globale da un altro crollo finanziario.

Trovare l’equilibrio tra una “cooperazione globale” e politiche protezionistiche che prevengano il “crollo dell’ordine mondiale” è tra i punti all’ordine del giorno.

Con questo obiettivo in mente, i capi d’azienda presenti cercheranno di trovare il modo di ampliare i benefici del commercio mondiale per un maggior numero di persone e di proteggere le economie nazionali dal fracasso dovuto alla cattiva gestione dei sistemi pensionistici.

L’ambiente è importante

Un altro grande argomento di discussione sarà l’ambiente e come rispettare gli impegni assunti a Parigi con l’accordo sul clima che punta a limitare il riscaldamento globale.

I leader analizzeranno anche modalità per promuovere iniziative di riciclaggio per ridurre la quantità di rifiuti a livello globale.

“Quarta rivoluzione industriale”.

La Prima Rivoluzione Industriale usò l’acqua e il vapore per meccanizzare la produzione.  Il secondo ha usato energia elettrica per creare una produzione di massa.  Il terzo ha usato l’elettronica e la tecnologia informatica per automatizzare la produzione.  Ora una quarta rivoluzione industriale sta costruendo sul Terzo, la rivoluzione digitale che si sta verificando dalla metà del secolo scorso.  È caratterizzato da una fusione di tecnologie che confondono le linee tra la sfera fisica, quella digitale e quella biologica.

Ci sono tre ragioni per cui le trasformazioni di oggi rappresentano non solo un prolungamento della Terza rivoluzione industriale, ma piuttosto l’arrivo di una Quarta e distinta: velocità, portata e impatto sui sistemi.  La velocità delle scoperte attuali non ha precedenti storici. Rispetto alle precedenti rivoluzioni industriali, il quarto si sta evolvendo a un ritmo esponenziale piuttosto che lineare.  Inoltre, sta distruggendo quasi ogni settore in ogni paese.

L’ampiezza e la profondità di questi cambiamenti annunciano la trasformazione di interi sistemi di produzione, gestione e governance.

Le possibilità di miliardi di persone collegate da dispositivi mobili, con potenza di elaborazione senza precedenti, capacità di archiviazione e accesso alla conoscenza, sono illimitate.  E queste possibilità saranno moltiplicate dalle scoperte tecnologiche emergenti in campi come l’intelligenza artificiale, la robotica, l’Internet delle cose, i veicoli autonomi, la stampa 3-D, la nanotecnologia, la biotecnologia, la scienza dei materiali, lo stoccaggio dell’energia e l’informatica quantistica.

Già, l’intelligenza artificiale è tutto intorno a noi, dalle auto e dai droni auto-guidanti agli assistenti virtuali e ai software che traducono o investono.  Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi nell’IA, sospinti da aumenti esponenziali della potenza di calcolo e dalla disponibilità di enormi quantità di dati, dal software utilizzato per scoprire nuovi farmaci agli algoritmi utilizzati per prevedere i nostri interessi culturali.  Le tecnologie di fabbricazione digitale, nel frattempo, interagiscono quotidianamente con il mondo biologico.  Ingegneri, progettisti e architetti stanno unendo la progettazione computazionale, la produzione additiva, l’ingegneria dei materiali e la biologia sintetica per pioniere di una simbiosi tra i microrganismi, i nostri corpi, i prodotti che consumiamo e persino gli edifici in cui abitiamo.

Come le rivoluzioni che lo hanno preceduto, la Quarta rivoluzione industriale ha il potenziale per aumentare i livelli di reddito globali e migliorare la qualità della vita delle popolazioni di tutto il mondo.

Ad oggi, coloro che hanno ottenuto il massimo da esso sono stati i consumatori in grado di permettersi e accedere al mondo digitale;  la tecnologia ha reso possibili nuovi prodotti e servizi che aumentano l’efficienza e il piacere delle nostre vite personali.  Ordinare un taxi, prenotare un volo, acquistare un prodotto, effettuare un pagamento, ascoltare la musica, guardare un film o giocare, ognuno di questi può ora essere fatto in remoto.

In futuro, l’innovazione tecnologica porterà anche a un miracolo dal lato dell’offerta, con guadagni a lungo termine in efficienza e produttività.  I costi di trasporto e comunicazione diminuiranno, la logistica e le catene di approvvigionamento globali diventeranno più efficaci e il costo del commercio diminuirà, aprendo tutti nuovi mercati e guidando la crescita economica

Anche quest’anno la discussione su come le “tecnologie emergenti” cambieranno i modelli di produttività è uno dei punti cardine del forum

I partecipanti parleranno di come alcune nuove tecnologie abbiano cambiato il mondo del lavoro e di come la società possa garantirsi le competenze necessarie per essere pronta all’impatto causato da questi cambiamenti.

Inoltre, il divario di genere sarà per la prima volta all’ordine del giorno di Davos. Il vertice sarà presieduto interamente da donne – altra cosa inedita.

Quest’anno le co-presidenti sono infatti Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Erna Soldberg, primo ministro della Norvegia, e Ginni Rometty, CEO di IBM.

“Siamo piuttosto ottimisti per le prospettive di breve termine, ma il medio termine ci dà qualche preoccupazione”. Lo ha detto Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, presentando l’aggiornamento del World Economic Outlook del Fmi, evento che per la prima volta si svolge al Forum economico mondiale.

“Le incertezze politiche creano rischi nella realizzazione delle riforme o la possibilità di un ri-orientamento dell’agenda, anche nel contesto delle elezioni in arrivo in diversi Paesi” fra cui Italia, Messico, Brasile, ha rilevato il Fmi.

La lettera di Oxfam all’Italia: ricompensare il lavoro, non la ricchezza

Le misure proposte da Oxfam in campo fiscale sembrano andare controcorrente rispetto ad un dibattito che sembra ora concentrato sulla “flat tax”, un’aliquota unica per la tassazione sui redditi. Secondo l’ong, infatti, “una maggiore progressività dei sistemi fiscali e misure di contrato all’evasione e all’elusione garantiscono una più equa distribuzione delle risorse in Italia”. Sul fronte del lavoro, invece, si chiedono “misure e incentivi a sostegno di modelli imprenditoriali virtuosi, che praticano una maggiore equità retributiva e garantiscono livelli salariali dignitosi” ma anche “l’introduzione di un tetto agli stipendi dei manager, in modo da contenere il divario retributivo nel rapporto da 20 a 1” oltre all’ “eliminazione del divario retributivo di genere” tra uomini e donne. Il terzo capitolo riguarda la spesa pubblica e viene sostenuto che “per ridurre le disuguaglianze sono fondamentali servizi pubblici di qualità in ambito sanitario ed educativo, adeguatamente sostenute dal bilancio pubblico” e “senza disparità dovute al contesto territoriale”.

Articolo a cura di Denis Alborino Torri, Internazionalista
Desteco, Refidest, Ica Network

 

Fonti: Enews Schwab

 

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