Dopo nove anni di attesa un nuovo CCNL per i dipendenti della Sanità Pubblica

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Riceviamo e pubblichiamo

“Dopo quasi 9 anni di attesa e di blocco dei rinnovi contrattuali, gli oltre 1700 dipendenti della sanità pubblica in provincia di Asti hanno un nuovo CCNL.

Anche per loro, come per i dipendenti pubblici degli altri comparti, l’aumento medio a regime è stato di € 85 lordi, così come previsto dall’accordo del 30 novembre 2016.

Si tratta di un contratto che potremmo definire “in due tempi”.

Nel “primo tempo” (il nuovo testo firmato ieri) sono stati affrontati e aggiornati molti istituti contrattuali già presenti in passato e ne sono stati creati altri nuovi.

Ecco un breve riassunto dei punti salienti:
– il riconoscimento formale dei tempi di vestizione e consegna, fermo restando la salvaguardia degli accordi aziendali eventualmente migliorativi;
– la conferma e la valorizzazione dell’incarico di coordinamento in ambito sanitario;
– la partecipazione degli operatori socio-sanitari al sistema di remunerazione indennitario;
– la possibilità di aumentare le indennità nell’ambito della contrattazione integrativa aziendale;
– l’uso flessibile dei fondi e la permeabilità delle risorse;
– il contenimento delle deroghe all’art. 7 del D. Lgs. 66/2003, in materia di riposo giornaliero, circoscritte ai soli casi di partecipazione alle riunioni di reparto e alle iniziative diformazione obbligatoria;
– la previsione di assenze per patologie gravi richiedenti terapie salvavita;
– la fruizione di permessi su base giornaliera o ad ore, per visite, terapie e prestazioni specialistiche assimilate alle assenze per malattia;
– la possibilità di indennizzare le ferie maturate e non godute in specifici casi di cessazione dal servizio;
– la previsione dell’istituto delle ferie solidali, sospensione delle ferie in caso di lutto, fruizione dei permessi retribuiti ad ore;
– particolari tutele riservate alle donne vittime di violenza, quali il diritto ad astenersi dal lavoro per la partecipazione ai percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, con diritto alla retribuzione.
– nuovi istituti partecipativi nell’ambito delle relazioni sindacali quali il confronto e l’organismo paritetico per l’innovazione.

Nel “secondo tempo” una commissione paritetica nazionale entro luglio dovrà svolgere diversi compiti, tra cui:
– la possibilità di articolazione e semplificazione di categorie, livelli economici e fasce nelle quali è distribuito il personale;
– i criteri di progressione economica all’interno delle categorie;
– la revisione della classificazione professionale, anche al fine renderla più aderente alla previsione dell’area delle professioni socio-sanitarie prevista dall’art.5 della legge 3/2018.

Si tratta indubbiamente di un buon rinnovo, che pur rispettando i limiti dovuti al dettato della sentenza della Corte Costituzionale 178/2015, è riuscito adassicurare ai dipendenti della sanità un significativo miglioramento delle condizioni economiche e normative.”

Salvatore Bullara
Commissario CISL FP
Alessandria Asti

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