Il Cerchio magico: “Con molta cura”

Ci sono libri che incontriamo sugli scaffali, libri che ci raggiungono tramite le parole degli amici, libri che scopriamo per una recensione letta chissà dove, ma nessun libro prima di “Con molta cura” di Severino Cesari, aveva già raggiunto il cuore dei suoi lettori mentre veniva scritto, semplicemente perché nessun libro è paragonabile a questo, perché “Con molta cura” è un bellissimo libro e anche molto molto di più.

Severino Cesari, editor, fondatore di Einaudi Stile libero, è morto a Roma il 25 ottobre 2017 e già da due anni aveva iniziato a condividere con gli amici di facebook il diario della malattia che lo avrebbe portato a lasciarci e che è diventato il contenuto del libro.

Io non ricordo come ci siamo “incontrati” virtualmente, so solo che a un certo punto leggere le sue descrizioni dell’ospedale, della CURA, degli alberi, del personale sanitario, dei suoi animali è diventato il momento più denso e spirituale della mia giornata.

Leggevo e scoprivo il luminoso mondo interiore di quest’uomo che, senza riserve, si donava a noi suoi fraterni lettori, con parole come queste: “Io non sono nient’altro che la cura che faccio. E non sono solo nel farla. La cura presuppone l’esercizio quotidiano dell’amore. Non c’è altra vita che questa, adesso, questa vita meravigliosa che promette altra vita. In una ghirlanda magica, un rimandarsi continuo. Mi travolge un’onda di gratitudine immensa”. E quando spariva, perché ricoverato o impossibilitato al gesto del digitare, ero preoccupata come per il silenzio di un amico.

Come me migliaia di persone hanno beneficiato giorno per giorno del suo sguardo carico di speranza e poesia, ma anche della sua cultura sterminata e offerta con semplicità. Ricordo che quando mi permettevo (in punta di piedi) di condividere sulla mia pagina quello che scriveva, per farne partecipi anche altri, mi ringraziava immancabilmente, come se stessi facendo io un favore a lui, quando era evidentemente il contrario.

Quando Severino, lo chiamavamo tutti così senza fronzoli, è venuto a mancare, la sua famiglia ha avuto la generosità di comunicarcelo e di mantenere la comunicazione perché sapessimo che era riuscito, prima di andare, a terminare la revisione del libro che raccoglie quegli scritti: “Con molta cura”, appunto.

Ovviamente l’ho acquistato immediatamente e devo dire che è stato strano prenderlo in mano e ritrovare su carta, una dopo l’altra, le storie e le emozioni vissute in tempo reale sul web; è stato strano eppure bellissimo, perché ha consentito a noi che l’abbiamo seguito di avere in mano – tutte insieme e sottratte alla velocità del social – le parole che avevamo amato tanto, ma soprattutto perché ora quelle parole sono per tutti, possono raggiungere davvero chiunque e portare loro quello che hanno dato a noi: speranza, grazia, vita.

Ecco, per chi ha fame di vita, “Con molta cura” è un banchetto. È la Vita piena, la Vita che vince sulla morte anche quando questa arriva, perché moltiplicata in tutti e per tutti quelli che l’hanno incontrata. Non c’è spazio per la tristezza quando la vita è gratitudine.

Un libro da leggere, da regalare, da tenere vicino. Sempre.