Angela Quaglia risponde alla Cotto sulla questione disabili

Riceviamo e pubblichiamo.


“Leggo l’ennesima risposta dell’assessore Cotto relativa alla questione disabili.
Dopo due interrogazioni e un consiglio aperto sui temi della disabilità continua a raccontare che “l’attenzione alla disabilità non si limita a Vita indipendente e che ci sono altre azioni in corso oltre all’attività istituzionale”.
E’ proprio questo il punto.
Che ci sia una attività istituzionale a favore della disabilità è cosa normale e giusta; che ci siano altre azioni o partecipazioni a bandi per ottenere finanziamenti su problemi specifici è altrettanto semplicemente doveroso.

Ma che il tutto avvenga dopo aver massacrato i pochi progetti di Vita Indipendente esistenti per trasformare un aiuto concreto e sufficiente e il riconoscimento di un diritto in un’elemosina pelosa e irrilevante ai fini dell’autonomia e dell’autodeterminazione è altrettanto vero.
Mi sono chiesta più volte: ma l’assessore alle politiche sociali che percepisce ( a quanto è dato sapere) un cospicuo vitalizio dalla Regione, in virtù del fatto che ha ricoperto importanti incarichi in quell’Ente negli anni scorsi), pensa davvero che con 600 euro al massimo (mensili) i disabili motori possano pensare di condurre una Vita Indipendente rinunciando a tutte le altre agevolazioni previste dalle leggi?
E pensa davvero che si debba essere Dirigenti di un’associazione di volontariato per averne diritto?

Nei giorni scorsi ho presentato domanda di accesso agli atti, giusto per vedere da vicino quali sono le situazioni che si andrebbero a tutelare.
Non ho ancora avuto l’opportunità di verificarle ma da subito posso dire che con 200,400 o 600 euro mensili non si possono costituire le basi per attuare una vera Vita Indipendente così come pensato dalla legge al momento della costituzione del fondo.

Infine: che cosa significa “i contributi non utilizzati saranno comunque destinati a interventi utili?”
E quali sarebbero?
Non sarebbe più saggio ( e più giusto) consentire alle poche persone che hanno dimostrato il coraggio di affrontare le difficoltà di una Vita Indipendente di poter organizzare efficacemente la propria vita con contributi adeguati al costo del personale di assistenza, anziché sprecare risorse in tanti rivoli che servono più a far pubblicità all’Amministrazione che a coloro che ne hanno bisogno?
Non aspetto risposte. Le ho già avute con gli atti amministrativi compiuti dalla Giunta.
E sono risposte che avrei preferito non avere.”

Angela Quaglia- CambiAMO Asti