Lettere al direttore

Nursind Asti: “Il sistema ha ‘tenuto’ grazie agli infermieri; nessuna risorsa in più dalla Regione per gestire l’emergenza”

Il sindacato delle professioni infermieristiche, intanto, dichiara lo stato d’agitazione per le condizioni peggiorative del nuovo contratto di lavoro

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Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa di Nursind Asti, sindacato delle professioni infermieristiche.

“Se il sistema ha ‘tenuto’, se così si può dire, è solo grazie al sacrificio, la professionalità e l’impegno degli infermieri e del personale sanitario, non certo per le risorse messe in campo dalla Regione Piemonte, che sono state nulle”. E’ questa la risposta di Gabriele Montana, segretario territoriale Nursind di Asti (nella foto), alle recenti dichiarazione di Antonio Saitta, che nei giorni scorsi aveva manifestato con orgoglio che: “ per quanto concerne l’emergenza sovraffollamento nei Pronto Soccorso – nel periodo del picco influenzale – il sistema ha tenuto”.

“Il sovraffollamento del Pronto Soccorso di Asti, come ogni anno nel periodo critico, si è verificato puntualmente. Sono inaccettabili – continua Gabriele Montana di Nursind – le dichiarazioni dell’Assessore Saitta, parole che suonano come una vera e propria offesa agli infermieri che come di consueto si sono fatti carico dell’emergenza invernale legata all’influenza. Per quanto riguarda Asti e provincia – sottolinea Montana – nessuna risorsa aggiuntiva ci è stata fornita dalla Regione, e la Sanità astigiana ha dovuto sopperire all’emergenza con le consuete e limitate forze che ha a disposizione”.

Per Nursind Asti, infatti, se la situazione (almeno in parte) non ha raggiunto i picchi di criticità degli anni passati, lo si deve solamente ad un piano istituito dall’Azienda Sanitaria Astigiana, che però: “Ha spremuto gli infermieri, costringendo quest’ultimi ad aumentare il numero dei turni, rinunciare alle ferie e sottostare ad un piano di reperibilità nei reparti”.
Per tali ragioni, come sempre: “Da parte di Nursind, un grande plauso va a tutti gli infermieri astigiani, che con professionalità, competenza e dedizione si sono dedicati alla salute dell’utenza in questo difficile periodo dell’anno, questo nonostante gli ingenti e costanti carichi di lavoro che ogni giorno qualsiasi operatore sanitario deve affrontare”.

Ancora una volta, Nursind Asti ribadisce come molti organici dei reparti dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti siano sotto la soglia necessaria per gestire queste emergenze, ma soprattutto come un solo Pronto Soccorso non sia assolutamente sufficiente per un bacino d’utenza di oltre 200.000 unità come quello di Asti, una provincia sfavorita rispetto agli altri capoluoghi piemontesi e danneggiata dalla decisione di ridurre le funzioni del Pronto Soccorso di Nizza Monferrato. Ad Alessandria, per esempio, sono ben sei i punti di primo intervento.

Contrariamente a quanto dichiarato dall’Assessore Saitta, Nursind contesta il mancato aumento dei posti letto durante il periodo d’emergenza. “Non è assolutamente vero che c’è stato un incremento dei posti letto – afferma Gabriele Montana di Nursind – si è solamente provveduto a trasformare i posti letto chirurgici in medici, attenuando l’attività chirurgica. Ora, come ogni anno dopo il periodo d’emergenza – continua Montana – va in scena il teatrino, l’incontro tra Regione, Cgil, Cisl e Uil che annunciano nuovamente tavoli tecnici per analizzare le problematiche. Ma dov’erano prima questi interlocutori quando noi, già ad ottobre, chiedevamo piani programmatici per la gestione del sovraffollamento?”

Ma per le professioni infermieristiche, oltre al danno, c’è anche la beffa. In un periodo in cui si chiedono sempre maggiori sforzi ed energie agli infermieri, infatti, oltre a non esserci un riconoscimento economico, etico e professionale, vi è anche la possibilità di un nuovo contratto di lavoro assolutamente peggiorativo per la categoria. Per tali ragioni, pochi giorni fa, Nursind ha dichiarato formalmente lo stato di agitazione del personale del comparto Sanità e chiesto al Ministero del Lavoro di svolgere il tentativo di conciliazione e di raffreddamento al fine di manifestare il disagio della categoria infermieristica.

La prospettiva di uno sciopero nazionale si fa sempre più realistica. Il dissenso poi passerà dalle corsie alle urne, considerato che i lavoratori dovranno esprimersi sui finanziamenti decisi dal governo nazionale e regionale, e sulle scelte delle organizzazioni sindacali che siedono al tavolo (tra cui c’è anche Nursind), e ad aprile andranno al rinnovo delle RSU.
Al tal proposito, si informano tutti gli iscritti che Nursind è stato convocato presso il Ministero del Lavoro per lunedì 29 gennaio, alle 11,30, per l’espletamento della procedura di conciliazione a seguito della proclamazione dello stato di agitazione nazionale. Se non arriveranno risposte adeguate, procederemo con lo sciopero.

 

Ufficio stampa Nursind Asti

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