Sicurezza ad Asti: dal Comune “tolleranza zero”, presto gli sgomberi in corso Casale

Una scia di fatti di cronaca al limite dell’efferatezza e un senso di insicurezza diffuso nei confronti della cittadinanza. Non sono giorni facili ad Asti dopo il ripetersi di episodi anche drammatici.

Ne abbiamo parlato con l’assessore alla sicurezza Andrea Giaccone, della Lega Nord, che ha fatto della sicurezza il cavallo di battaglia in campagna elettorale.

Assessore, una donna violentata in uno scantinato in uno stabile già al centro di situazioni di illegalità diffusa.

Sì, bisogna dirlo, purtroppo al centro di questa vicenda c’è una situazione al di fuori della legalità: il nordafricano che ha commesso il crimine aveva un decreto di espulsione e non doveva trovarsi in Italia. La nostra amministrazione vuole procedere al più presto a mettere in sicurezza lo stabile di corso Casale al centro dell’episodio. E’ una situazione non più gestibile, dove c’è un via vai di persone non identificate e con situazioni irregolari. Al più presto procederemo a ripristinare la legalità, come già successo nella palazzina di strada Fortino.

La città chiede più sicurezza: cosa pensate di fare?

Casi come questo fanno notare un legame tra immigrazione irregolare e delinquenza. Ci stiamo avviando a mettere in pratica una serie di provvedimenti, contenuti nel decreto Minniti, per avviare l’iter del cosiddetto “Daspo urbano”, che dà al sindaco poteri di allontanamento di soggetti ritenuti pericolosi per la comunità. Poi vogliamo aumentare la vigilanza e il controllo del territorio: in questo casi stiamo già lavorando con le associazioni di volontariato per affiancare e creare un sistema di sicurezza integrato con le forze dell’ordine.

Un altro fatto di cronaca vede protagonisti due questuanti davanti ad un supermercato.

All’inizio dell’Amministrazione è stato messo in atto un programma atto ad eliminare il fenomeno dell’accattonaggio davanti ai centri commerciali, insieme all’assessorato ai Servizi Sociali, per individuare le vere situazioni di bisogno ed intervenire là dove serve.
Purtroppo l’accattonaggio non è più un reato, e quindi non abbiamo molti strumenti legislativi a nostra disposizione. Dobbiamo sensibilizzare la cittadinanza a non dare oboli a queste persone, perché incentivano il ripetersi di comportamenti spesso molesti. Per il resto, le pattuglie della Polizia Municipale, quando presidiano il territorio, intervengono già al riguardo.

Alessandro Franco