Il Piemonte, le sue Eccellenze, la sua Cucina: Biscottini di Novara e una storia che sa di magia

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Ritornano le ricette della rubrica di cucina piemontese nata dalla collaborazione tra Atnews e LIBRICETTE.eu.

Le ricette sono fornite dagli autori di LIBRICETTE.eu e riguardano sia piatti della tradizione, sia ricette realizzate con materie prime tipiche del territorio.

Quanto sopra ha lo scopo di esaltare l’identità enogastronomica della regione e di diffondere cultura relativa alla storia delle famiglie piemontesi, ognuna delle quali ha la sua versione di un piatto tradizionale.

Relativamente ai prodotti tipici, attraverso l’utilizzo nelle ricette, gli stessi saranno esaltati e portati all’attenzione del pubblico.

 

BISCOTTINI DI NOVARA – E una storia che sa di magia

Autore: Paola Uberti fondatrice di LIBRICETTE.eu e del blog SLELLY

Le origini dei Biscottini di Novara, seppur non identificabili con certezza, secondo molte fonti risalgono al XVI secolo. In quel tempo, per volere del clero della città, i poveri ricevevano il Pane di Polla che, con il consolidamento della tradizione, divenne il Biscottino delle Monache di Novara che erano le custodi della ricetta e dell’arte della preparazione.

Nel XIX secolo, ad opera di Napoleone, i conventi furono soppressi. Molte monache trovarono ospitalità presso le famiglie benestanti del novarese alle quali trasmisero l’arte della realizzazione dei Biscottini di Novara che presto si diffuse presso gli artigiani pasticceri che la perfezionarono. Più tardi i Biscottini di Novara iniziarono ad essere prodotti a livello industriale (soprattutto da una prestigiosa azienda ormai storica). Ancora oggi, comunque, continuano ad essere preparati anche a livello artigianale.

Nei Biscottini di Novara, nella loro consistenza leggera, friabilissima, nel loro colore delicatamente dorato, nella loro vagamente spugnosa fragilità, c’è l’essenza dei luoghi in cui sono nati. Così eterei, con un sapore fine e un profumo lieve, fanno davvero pensare agli spazi densi di spiritualità che ne videro la nascita, così come l’essenzialità degli ingredienti: uova, zucchero, farina. Niente di più.

Sono legata ai Biscottini di Novara. Mi ricordano dolci momenti dell’infanzia, mio fratello che ne andava ghiotto, mia madre che li amava, mio padre che ancora oggi non se li fa mancare. Ma c’è di più…

Era un bellissimo giorno di sole, fresco al punto giusto, di quelli che fanno venire voglia di indossare abiti comodi, di legare i capelli e camminare in campagna, tra boschi fitti che improvvisamente si aprono in radure erbose attraversate da una luce che sa indiscutibilmente di autunno e che fa percepire la magia di questa stagione, fin sotto la pelle.

Su una riva scoscesa, abbandonata a se stessa da chissà quanto tempo, trovai una vecchia scatola di metallo che mi attrasse perché, quando le passai accanto, il riverbero del sole la fece brillare. La raccolsi e mi accorsi che, in origine, conteneva i biscottini di Novara, prodotti da una famosissima azienda ancora oggi esistente. Io sono imprescindibilmente attratta da case e oggetti abbandonati. In essi pulsa l’eco della vita che vi è passata, delle emozioni di coloro che li hanno posseduti per poi dir loro addio, chissà come, chissà perché.

Con la mia scatola di Biscottini di Novara sotto al braccio, sono tornata a casa, ho acceso il PC e, sul social network che più frequento, ho trovato il post di una persona speciale, Anastasia, con la quale sono entrata in sintonia da subito. Sapete, una di quelle persone che capiscono e fanno sentire capiti. Nel suo post parlava proprio dei Biscottini di Novara, con tanto di ricetta.

È passato parecchio tempo da allora: solo oggi ho deciso di provare a realizzare i Biscottini di Novara seguendo la ricetta di Anastasia (che trovate QUI; io ho ridotto proporzionalmente le dosi), ma non mi chiedo perché. Forse oggi è un giorno speciale, ma devo ancora scoprire la ragione. Mi abbandono alle sensazioni e questo mi basta per stare bene e girare per casa con un sorriso.

Oggi la mia scatola di metallo contiene le rose che ricevo nelle occasioni speciali e che faccio seccare. L’ho aperta per estrarle e fotografarle assieme ai biscottini. Questa è la magia che si nasconde nelle piccole cose e che abbiamo sotto agli occhi ogni giorno: ci vuole un cuore forte per poterla vivere, perché a volte è così intensa da fare male, ma ne vale la pena, sempre…vero Anastasia?

INGREDIENTI PER CIRCA 18 BISCOTTINI DI NOVARA

  • 50 grammi di farina 00
  • 50 grammi di zucchero semolato
  • 1 uovo grande
  • 1 tuorlo ricavato da un uovo grande

PROCEDIMENTO

Riscaldo il forno a 180°C in modalità statica e rivesto il fondo di una grande teglia con carta da forno.

In una capace ciotola rompo l’uovo intero e unisco il tuorlo (l’albume può essere recuperato e utilizzato in una frittata assieme ad altre uova).

Aggiungo lo zucchero e sbatto il tutto con le fruste elettriche fino a ottenere un composto chiaro, soffice e spumoso il cui volume sia più del doppio di quello di partenza.

Continuando a sbattere con le fruste, unisco la farina poco alla volta facendola passare attraverso un setaccio.

Terminato questo passaggio, trasferisco il preparato in una sacca da pasticcere. Taglio la punta per ottenere un’apertura di circa 1,5 cm di diametro.

Con molta delicatezza, ma con gesti decisi, spremo il contenuto della sacca sulla carta da forno formando bastoncini lunghi tra i 7 e gli 8 centimetri avendo cura di distanziali tra loro poiché in cottura aumenteranno di volume.

Trasferisco immediatamente la teglia nel forno caldo e cuocio per 10 – 12 minuti o fino a quando i Biscottini di Novara sono delicatamente dorati.

Estraggo dal forno e lascio raffreddare i biscottini su una griglia per dolci.

I Biscottini di Novara si conservano in una scatola di metallo ben chiusa, riposta in un luogo fresco e asciutto.

NOTA IMPORTANTE: come Anastasia suggerisce nella sua ricetta, la temperatura di cottura dipende molto dal forno (lei ha abbassato a 150°, io a 175°C), lo stesso vale per il tempo.

 

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