Lotta alla malnutrizione: come la Struttura di Dietetica dell’Asl di Asti aiuta i malati fragili

 

I dati ISTAT al 1° gennaio 2017 forniscono una fotografia della popolazione astigiana composta da 216.677  abitanti  di cui il 25,8% (n° 55.886) uguale o maggiore a 65 anni, confermando quanto avviene a livello mondiale ovvero che la popolazione anziana ha un trend in crescita: nel 2002 gli astigiani con età uguale o maggiore ai 65 anni coincideva con il 24% della popolazione dell’intera provincia.

“L’invecchiamento – illustra Stefania Bianchi, direttore della Struttura Dietetica e Nutrizione – si associa a una condizione definita “sarcopenia” responsabile della riduzione della massa muscolare e della forza che limita l’autonomia e rende la persona anziana più fragile: la sarcopenia insieme alla pluri-patologia e alla multi-terapia, tipiche dell’età avanzata, è elemento centrale della fragilità e target specifico dell’intervento, che comprende tra l’altro anche la terapia nutrizionale”.

La fragilità rappresenta una condizione dinamica, correlata all’età, di aumentata vulnerabilità  rispetto agli eventi stressanti e alle aggressioni esterne, con aumentato rischio di malnutrizione e di eventi avversi (disabilità, cadute, ospedalizzazione, istituzionalizzazione e perfino morte). La sarcopenia può interessare il 20% della popolazione tra i 65 e i 70 anni e il 40% degli ultraottantenni: questo significa che ad Asti gli anziani sarcopenici sono poco meno di tremila  nella fascia di età tra  65 e 69 anni, mentre negli anziani con più di 80 anni ci sono più di 16000 sarcopenici: tutti questi individui  sono soggetti potenzialmente “fragili” e quindi ad elevato rischio di malnutrizione o già malnutriti.

La malnutrizione incrementa la vulnerabilità del paziente già fragile, con maggiore rischio di complicanze come le infezioni e maggiore necessità di cure ed inevitabile prolungamento della degenza ospedaliera.

“Tutta le letteratura – prosegue la dott.ssa Bianchi -, ci dice che all’ingresso in ospedale il 35% dei pazienti è malnutrito, e nei primi dieci giorni di ricovero in 7 casi su 10 lo stato nutrizionale peggiora ancora. Ricordiamo che tra le categorie maggiormente a rischio troviamo proprio gli anziani, insieme ai pazienti oncologici, chirurgici, neurologici”.

L’attività specialistica contro la malnutrizione si esplica sia nel lavoro in Ospedale (consulenze per i reparti e visite presso i nostri ambulatori) che a domicilio. Il ruolo delle dietiste, sia come riferimento per i Reparti di degenza (gestione delle diverse problematiche nutrizionali dei ricoverati, dalle diete speciali alla nutrizione artificiale con sondino o per vena), che come Centro Prescrittore per la Nutrizione Artificiale sul territorio, fa sì che ogni giorno complessivamente abbiamo un collegamento diretto con la “giornata alimentare” di 700 pazienti tra ricoverati e pazienti del territorio (a domicilio ed istituzionalizzati) tra cui più di 100 pazienti in nutrizione enterale per sonda e più di 500 pazienti con presidi per la disfagia e/o integratori artificiali.

“L’elevato grado di integrazione con i diversi Reparti di degenza da un lato e con le Strutture territoriali e i Medici di Medicina Generale dall’altro genera un’altra nostra peculiarità – sottolinea la dott.ssa Bianchi -, il ruolo chiave da noi svolto nella continuità terapeutica tra ospedale e territorio, consentendo ai pazienti in dimissione dall’ospedale, che per via orale si nutrono in modo insufficiente o che non possono alimentarsi, di rientrare al proprio domicilio attraverso l’attivazione della Nutrizione Artificiale Domiciliare con prescrizione di integratori artificiali, nutrizione per sonda o per vena”.

In particolare, per quanto riguarda la Nutrizione Artificiale Domiciliare (che rappresenta un vero e proprio trattamento salva vita, in quanto terapia che sostituisce una funzione vitale come quella della nutrizione), la Struttura nei suoi 25 anni di attività ha acquistato notevole esperienza e, non solo da oggi, è considerata, tra le Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica, uno dei maggiori Centri  di riferimento della Regione Piemonte.

La struttura si prende cura, in particolare, di questi pazienti: esiti di ictus, parkinsoniani, dementi, pazienti affetti da malattie neuro-degenerative come Sclerosi Laterale Amiotrofica e Sclerosi Multipla, pazienti con patologia tumorale, pazienti con lesioni da pressione.  Presso il nostro ambulatorio per la malnutrizione ogni anno vediamo in media 700 nuovi casi di malnutrizione, che vengono poi seguiti in controlli ambulatoriali con più di 2000 controlli ambulatoriali/anno. Molto importante e distintiva è anche l’attività che viene svolta con gli ospiti delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali).

La struttura è da anni impegnata in prima linea nel riscontro e nel trattamento della malnutrizione anche presso le Residenze territoriali per anziani, con programmi di sorveglianza nutrizionale che di volta in volta hanno sempre più coinvolto il personale delle strutture stesse, ottenendone la preziosa e insostituibile collaborazione. Al momento attuale vengono seguite, con integratori o nutrizione per sonda,  più di 300 ospiti distribuiti in 55 Strutture della provincia, ovvero l’84% dei presidi residenziali del territorio astigiano.

La struttura, inoltre, non si occupa “solo” di trattare la malnutrizione, ma anche di effettuare lo screening  e diagnosticarla: un lavoro sul paziente a 360 gradi svolto sugli apporti nutrizionali effettivi, sui fabbisogni nutrizionali, sulla composizione corporea e sullo stato nutrizionale, avvalendosi anche di indagini ematologiche e strumentali specifiche.In ambulatorio vengono seguiti pazienti che presentano, tra le altre, queste problematiche: Obesità, Celiachia, Diabete, Cardiopatie, Disturbi Alimentari, Insufficienza renale, Dislipidemie, Ipertensione arteriosa. I pazienti con questi problemi che ogni anno afferiscono in prima visita sono più di 700 e vengono seguiti in più di 1700 visite di controllo/anno.

Infine come Struttura abbiamo anche questa specificità: il nostro personale, abituato a fare gioco di squadra, è tutto al femminile. L’organizo è composto dalle seguenti figure: Medici: Dott.ssa Stefania Bianchi  (Responsabile), Dott.ssa Debora Terracina, Dott.ssa Giulia Morando Dietiste: Barbara Pogliano (Coordinatrice), Eliana Arduino, Daniela Vigna, Daniela Piccillo, Elena Trinchero, Caterina Bo,Infermiera Professionale: Alessandra Freilone Dietista volontaria (ex Coordinatrice): Pinuccia Dragotto Ci avvaliamo poi di due Dietisti che collaborano su progetto: Anna Maria Alessiato, Alberto Pucciariello.