Approvato lo studio di fattibilità sul “Progetto di valorizzazione della fascia fluviale del Tanaro”

Il 23 novembre scorso, la Giunta comunale di Alba ha approvato lo studio di fattibilità sul “Progetto di valorizzazione della fascia fluviale del Tanaro” inserito nel Programma Territoriale Integrato Alba, Bra, Langhe, Roero.

L’Accordo di Programma stipulato tra la Regione Piemonte ed i Comuni di Alba, Govone, Roddi, Saliceto, Castelletto Uzzone, Mango, Prunetto, Barbaresco, Castino, Montà, Barolo, Mombarcaro, Bra, contiene all’interno anche il progetto di “Valorizzazione della fascia fluviale del Tanaro”.

La realizzazione dello studio è stata affidata dal Comune di Alba ad un raggruppamento di professionisti nell’agosto 2016 che ha terminato il lavoro in novembre 2017.

Il progetto per la valorizzazione della fascia fluviale del Tanaro è nel masterplan, un documento di indirizzo strategico per lo sviluppo di un’ipotesi complessiva di territorio con l’individuazione di soggetti interessati, possibili fonti di finanziamento, strumenti e azioni necessarie per la realizzazione di un “Parco Fluviale” lungo il Tanaro, in grado di coniugare difesa idrogeologica con gli aspetti ecologici, culturali e fruitivi, sulla base delle attese e delle proposte dei soggetti coinvolti.

I Comuni interessati al progetto della fascia fluviale sono Alba, Bra, Santa Vittoria, Monticello, Cherasco, Verduno, Roddi, La Morra, Barbaresco, Neive, Guarene, Castagnito, Magliano Alfieri, Govone.

Tuttavia l’area di indagine è stata estesa anche al comune di Grinzane Cavour per l’interrelazione con Alba e Roddi ed il comune di Castagnole delle Lanze (AT), per la congiunzione del progetto con il parallelo studio sulla linea ferroviaria.

Per quanto riguarda le finalità dello studio, il masterplan definisce gli interventi da eseguire a medio e lungo termine da soggetti pubblici e privati, per realizzare una “infrastruttura verde” lungo il Tanaro, in grado di coniugare gli aspetti di difesa idrogeologica con quelli ecologici, accanto a quelli storico-culturali e fruitivi da inserire nella rete degli itinerari regionali e delle mete turistiche presenti nel contesto.

Gli obiettivi sono: attrezzare la fascia fluviale per renderla un canale di accesso ai siti Unesco con porte e percorsi interni sicuri e di qualità paesaggistica; inserire itinerari con attrezzature e servizi anche con funzione di presidio e manutenzione del territorio per il recupero delle aree e delle attrezzature abbandonate o sottoutilizzate; coordinare a livello intercomunale il recupero di beni patrimoniali degradati e di aree industriali dismesse; individuare una serie di interventi attuabili nel breve-medio periodo, con il coinvolgimento di privati e con programmi gestionali sostenibili economicamente per accedere ai fondi della programmazione comunitaria 2014-2020.

Il masterplan individua sette zone implicate nel progetto: la confluenza Tanaro-Stura di Demonte potrebbe diventare un circuito tra storia e natura; la Tenuta Reale di Pollenzo è ipotizzata come polo tra cultura e gusto con il coinvolgimento dell’hotel, dell’Università di Scienze Gastronomiche, dell’Agenzia di Pollenzo per la gestione del presidio, dell’Autorità di Bacino del Po (AIPO) per la riattivazione del ponte sospeso, la Provincia di Cuneo e i privati; il Canale di Verduno e l’Isolotto pensati come parco dello sport; la confluenza Tanaro-Talloria ipotizzata come paesaggio fluviale; la Città di Alba come parco urbano tra le due sponde; le Rocche di Barbaresco pensate come paesaggio fluviale tra storia e natura; gli Stagni di Neive per un paesaggio fluviale e l’osservazione della natura.

«E’ un lavoro di rete tra comuni – spiega l’Assessore alla Mobilità del Comune di Alba Rosanna Martini – su cui stiamo lavorando con impegno e convinzione. Oggi, lo studio di fattibilità già pronto ci consente di presentare domanda su eventuali bandi per accedere a possibili finanziamenti regionali ed europei, utili a valorizzare la fascia fluviale, il territorio ed anche il fiume affinché ritorni uno spazio amico, di svago e divertimento com’era una volta, integrato da piste ciclabili e dalla rivalutazione del paesaggio cerniera tra il territorio di Langhe e Roero».