Wecare: 6,4 milioni per la strategia sull’innovazione sociale della Regione Piemonte

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Giovedì 02 novembre è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale regionale il primo bando della strategia sull’innovazione sociale: sono 6,4 i milioni messi a disposizione per la misura FSE1. La presente Misura è denominata “Sperimentazione di azioni innovative di welfare territoriale” ed è rivolta a raggruppamenti composti da soggetti pubblici e privati già costituiti o costituenti, composti dai seguenti beneficiari: le ATS (Associazioni Temporanee di Scopo composte da soggetti pubblici), gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali (Distretti della Coesione sociale) e uno o più enti del terzo settore e/o associazioni di volontariato con sede nel territorio piemontese.

La domanda può essere presentata esclusivamente da un ente gestore delle funzioni socio-assistenziali capofila degli ambiti territoriali ottimali, entro e non oltre il 20 dicembre 2017, attraverso le direttive indicate sul sito della Regione Piemonte al link http://www.regione.piemonte.it/bandipiemonte/cms/finanziamenti/bando-sperimentazione-di-azioni-innovative-di-welfare-territoriale.

L’obiettivo di questa prima misura è quello di contribuire a sviluppare un welfare di prossimità, sostenendo sperimentazioni di innovazione sociale che sappiano valorizzare le connessioni territoriali espresse dai “Distretti della Coesione Sociale”, per rendere così maggiormente incisiva e stabile l’innovazione sociale prodotta. “Essa mira a concepire le politiche sociali non come risposta emergenziale ai bisogni espressi dalla collettività” – sottolinea l’Assessore alle Politiche Sociali Augusto Ferrari – “ma come la creazione di un processo di innovazione che consenta di generare un cambiamento nelle relazioni sociali e risponda a nuovi bisogni ancora non soddisfatti dal mercato o crei risposte più soddisfacenti a bisogni esistenti. I bisogni sociali emergenti hanno infatti necessità di essere affrontati con logiche, soluzioni e strumenti innovativi, che sappiano sfruttare le opportunità derivanti da nuovi modelli economici, dalla disponibilità di nuove tecnologie e dall’interazione e dalla contaminazione tra soggetti differenti con competenze differenti, in un’ottica di open innovation.

L’azione intende stimolare dunque la sperimentazione di innovazioni sociali nella gestione dei servizi territoriali, che sappiano dimostrare sostenibilità e integrazione nell’amministrazione ordinaria dei servizi.
I progetti territoriali che saranno selezionati potranno anche sviluppare ed esaltare attività in embrione o ancora in via di progettazione.
La definizione degli stessi e delle loro finalità avviene a livello territoriale nei 30 Distretti della Coesione Sociale (come definiti nella DGR 29-3257 del 9 maggio 2016). I Distretti devono essere oggetto di una pianificazione integrata che, definendo percorsi strategici, li porti ad essere incubatori di sviluppo locale, sfruttando la ricchezza e la varietà dei sistemi produttivi, del lavoro, culturali, sociali e ambientali presenti sui territori.
La misura prevede infatti la realizzazione di ampie sinergie tra soggetti diversi all’interno dei Distretti, in una logica di co-progettazione, co-design e co-produzione.
Agli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali capofila dei 30 Distretti della Coesione Sociale, in un’ottica di potenziamento della governance locale, viene assegnata la responsabilità strategica degli interventi della misura. In particolare, verrà assegnata la responsabilità di gestire i processi di coinvolgimento e partecipazione del territorio per l’individuazione dei bisogni strategici dello stesso.

Tali sinergie operano nella logica della progettazione di un patto di sussidiarietà circolare tra gli attori del territorio. La gestione di nuovo welfare inclusivo e capace di generare sviluppo territoriale trova la sua possibilità di attuazione nell’assunzione di due principi fondamentali: quello della sussidiarietà circolare e quello della governance, da sostituire al paradigma gerarchico ed alla sua attuazione tramite la tradizionale formula del government.
“La pubblicazione del bando – aggiunge l’Assessora all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale Gianna Pentenero – è il primo passo per la realizzazione di una strategia in grado di rafforzare, grazie ai distretti della coesione sociale, la sinergia tra consorzi socio-assistenziali, centri per l’impiego e agenzie per il lavoro accreditate, consentendo, ad esempio, di realizzare forme innovative di welfare per il contrasto alla povertà, interventi volti a favorire l’inclusione lavorativa di persone con fragilità e misure in grado di contrastare il disagio sociale”.

L’Asessora ai Diritti della Regione Piemonte, Monica Cerutti aggiunge “L’opportunità offerta da questo bando è quella di mettere in campo innovazione nell’ambito sociale che guardi alle trasformazioni della comunità piemontese, che non sono solo il suo generale invecchiamento, ma anche l’evoluzione delle famiglie, non più composte secondo il modello tradizionale e con una significativa presenza di persone di origine straniera”.
La Regione Piemonte avvia concretamente, con questo bando, il piano di sperimentazioni per l’innovazione sociale, che vedrà l’applicazione, nel suo insieme, di cinque misure diverse, attraverso il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e stanziando risorse complessive pari a circa 20 milioni di euro (15 FSE e 5 FESR).
Tutte le azioni dovranno essere volte a stimolare progetti sui territori, che dimostrino sostenibilità e replicabilità per promuovere coesione e inclusione sociale.
E’ importante ricordare come tale percorso nasca dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto dagli assessorati alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; ai Diritti Civili e Pari Opportunità; alle Attività produttive; all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale e di come abbia costituito il primo ed unico esempio a livello nazionale di strategia regionale per l’innovazione sociale.
La particolarità della strategia consiste, oltre che nelle significative risorse economiche messe a disposizione, anche nella metodologia utilizzata per condividere le linee guida: la strategia tematica, incentrata su una visione di un welfare innovativo come motore di sviluppo locale, ha fatto sì che si andasse oltre la logica di settorialità di competenze e che si realizzasse un effettivo coinvolgimento dei principali stakeholder, più volte incontrati in questi mesi.

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