Martedì il quinto appuntamento per il progetto “7 marzo ’91. La migrazione albanese ad Asti. Un esempio di integrazione.”

Dopo gli incontri con gli insegnanti e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, Martedì 28 novembre alla casa di reclusione di Quarto d’Asti, l’incontro con i detenuti

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Quinto appuntamento, del percorso “7 marzo ’91. La migrazione albanese ad Asti: un esempio di integrazione”.

Martedì 28 novembre al carcere di quarto si terrà l’incontro con i detenuti. Una mattinata densa quella di martedì. Marcella Filippa, Direttrice della Fondazione Vera Nocentini di Torino -partner della Fondazione Giovanni Goria in questo progetto- insieme al giornalista Carlo Cerrato, ragionerà con i presenti sul tema delle discriminazioni a partire dal suo libro “Dis-crimini”.

Da questo testo saranno tratte alcune letture, accompagnate in musica dal violoncellista Leonard Plumbini e da sua figlia Jane, voce e tastiera.

La discriminazione e le sue declinazioni. Ieri e oggi.

Un filo rosso che lega frammenti importanti. Sarà la lettura di alcune pagine del diario di Anna Frank a dare inizio alla giornata, che nel 1944 scriveva: “…E’ molto strano che io non abbia abbandonato tutti i miei sogni perché sembrano assurdi e irrealizzabili. Invece me li tengo stretti, nonostante tutto, perché credo tuttora alla bontà dell’uomo”.
Altri brani verranno tratti da “I cani e i lupi”, libro scritto da Irene Némirovski e dal testo di Luigi Manconi e Federica Resta, intitolato “Non sono razzista ma…”

Il progetto ha come caratteristica quello di usare linguaggi diversi nell’affrontare il tema della discriminazione e dell’integrazione, partendo dall’esperienza che nei primi anni ’90 coinvolse due Paesi di fronte Italia e Albania. Testimonianze dirette, interventi, letture, musica e film. Anche in questa occasione gli argomenti saranno affrontati con queste modalità e verrà proposta la visione di The Lunch Date, cortometraggio americano del 1990 diretto da Adam Davidson.

Il progetto, ideato dalla Fondazione Giovanni Goria in collaborazione con la Fondazione Vera Nocentini, Centro di cultura albanese di Torino, Libera Asti, Piam e Consorzio Co.al.a, si rivolge con appuntamenti specifici alla cittadinanza, con un’attenzione particolare al mondo della scuola.

Dopo i primi due incontri d’approfondimento al Polo Universitario di Asti che hanno coinvolto i docenti universitari Enrico Miletto e Francesco Vietti, arricchendosi delle testimonianze di Hasan Bulcari (vicepresidente Assoalbania) e Mimoza Mustafa (Responsabile della neonata scuola albanese ad Asti, presso il CPIA), la mattinata di mercoledì (8 novembre) è stata dedicata alla visione del docu-film Anija- La Nave del regista Roland Sejko (Istituto Luce, 2012).

L’ultimo appuntamento per gli studenti, intitolato “Hotel Albania. Due secoli di viaggi, migrazioni e incontri immaginari” si è svolto il 15 novembre scorso in Uniastiss e ha coinvolto direttamente molti testimoni che hanno raccontato la loro storia insieme all’antropologo Francesco Vietti, docente all’università di Torino e di Milano Bicocca. Attraverso la loro voce si è cercato di individuare le leve che hanno consentito l’integrazione,

E’ stato un tutto esaurito per entrambi gli appuntamenti. Molti gli studenti di Artom, Monti e Castigliano..

Il progetto 7 marzo ’91, patrocinato dalla Prefettura di Asti e che vede anche la collaborazione del Ministero della Giustizia, è risultato tra i 10 vincitori (in tutto il Piemonte) della call “Polo del ‘900: Bando per il Piemonte” sostenuta dalla Compagnia di San Paolo per diffondere il modello di valorizzazione culturale del Polo del ‘900. (centro culturale torinese in cui convergono 19 enti partner, uniti dal comune impegno nella ricerca, nella salvaguardia e nella rilettura attualizzata delle tematiche che hanno caratterizzato il XX secolo).

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