Lettere al direttore

La Parola della settimana di Cesare Torta: Sesso e Potere

Non può essere un caso che tutte le donne che hanno subito qualche tipo di molestia sessuale nel mondo escano allo scoperto improvvisamente.

Fatti accaduti venti e più anni fa tornano stranamente alla memoria e si trasformano in denunce particolareggiate, producendo materiale ambito dai mezzi di comunicazione e scoperchiando una pentola che non aspettava altro di essere aperta da una coraggiosa antesignana. Le altre sarebbero seguite a ruota. Ed è quello che sta avvenendo.

Il fatto che si tratti di un fenomeno molto diffuso, soprattutto in ambienti legati allo spettacolo e alle varie forme di potere dell’immagine, compresa la politica, non ne sminuisce affatto la gravità e la denuncia, meglio se subitanea e preventiva (al manifestarsi delle prime avvisaglie) è il principale fattore di dissuasione di tali comportamenti.

Prima considerazione. L’esempio è sempre un formidabile stimolo di cambiamento sociale. La ribellione di un singolo può infondere coraggio a molte altre persone che hanno subito la stessa ingiustizia e a denunciare a loro volta.

Seconda considerazione. Sotto la coperta del tempo trascorso tra l’accadimento dei fatti e la denuncia ci possiamo trovare parecchi elementi: dalla ridotta influenza del potere di lui alla conquistata consapevolezza e forza contrattuale di lei.

Terza considerazione. La strizza si allarga a macchia d’olio in tutti gli ambienti in cui si gestisce il potere. Si moltiplicano le telefonate alle vecchie segretarie e stagiste: “ricordati dell’aumento di stipendio”, dell’invito alle cene eleganti…e soprattutto non dimenticare che tengo famiglia”

Quarta e ultima considerazione. Il momento storico in cui è accaduto è caratterizzato da rotture e separazioni anche nei rapporti sociali a tutti i livelli. Abbondano i messaggi di odio verso i nemici esterni che di volta in volta possono essere gli avversari politici o i barbari invasori. Alcune hanno preferito guardare più vicino.