Controllo dei carabinieri in un cantiere edile di Villanova d’Asti: rilevate irregolarità

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Nella mattinata di ieri i Carabinieri del Comando Compagnia di Villanova d’Asti unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro del capoluogo astigiano hanno controllato, nell’ambito delle ordinarie attività ispettive dell’Arma, un cantiere edile già operativo da qualche tempo in paese.

Nel corso dell’attività sono emerse diverse anomalie, che sono successivamente sfociate nel deferimento dell’impresario edile responsabile del cantiere per l’omessa redazione, da parte di architetto o ingegnere abilitato, del progetto di calcolo relativo al ponteggio in uso. In particolare l’impalcatura era stata montata tramite la commistione di due tipi di ponteggio, l’uno anche detto “a portale” e l’altro conosciuto dai tecnici del settore con il nome “a tubi e giunti”.

La legge vieta la promiscuità dei due ponteggi perché gli stessi sono regolati da due autorizzazioni ministeriali diverse e possono coesistere solo in presenza del già menzionato progetto.
In molti controlli la previsione di legge viene spesso disattesa per superficialità o abitudine di colui che monta il ponteggio, però, in certi casi, la promiscuità di elementi di diverso tipo o marca è in grado di comportare il collasso della struttura con grave rischio per gli operai che ci lavorano sopra e per i cittadini che ci passano vicino.

Altra violazione accertata dai Carabinieri riguarda l’appalto o fornitura di servizi. Nello specifico si è accertato che il datore di lavoro non ha provveduto al coordinamento con l’impresa di fornitura di calcestruzzo, cioè non ha redatto la procedura cartacea nella quale dovrebbero essere indicati i rischi interferenziali tra l’impresa richiedente e l’impresa fornitrice del materiale (l’autobetoniera quando scarica il cemento opera in condizioni di rischio quali investimento di persone, schiacciamento o intrappolamento per ribaltamento del mezzo, caduta di materiale dall’alto, urti dovuti all’oscillamento della pompa ecc.).

Le trasgressioni, seppur non abbiano comportato il sequestro del cantiere, hanno comportato un’ammenda pari ad € 4.384,00.

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