Asti sarà un “nodo” della rete regionale contro le discriminazioni

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione”: così inizia l’articolo 3 della Costituzione italiana.

A fronte di numerose violazioni a questo principio, di cui la cronaca è testimone, ora la Giunta comunale di Asti nella seduta di martedì scorso, secondo le indicazioni della legge regionale n° 5 del marzo 2016, ha deliberato l’approvazione del protocollo d’intesa “per la creazione e l’implementazione del Nodo locale della Rete regionale contro le discriminazioni”.
Discriminare come ricordano i linguisti è un concetto “spesso e profondo”. Usato bene serve a precisare, non a emarginare.

In questo senso allora si può essere discriminati in molti modi, per il genere, per il colore della pelle, per la religione, per l’identità di genere e l’orientamento sessuale.
Il nodo territoriale della Rete regionale avrà il compito di accogliere, prendere in carico e seguire i casi di discriminazione, costruire reti di prevenzione e sensibilizzazione al fenomeno e monitorarlo.

Le attività previste saranno a cura della struttura organizzativa del Segretariato sociale della Città di Asti e della neonata Banca del dono.

“Una tematica molto seria – commenta l’assessora Mariangela Cotto – che ci accingiamo ad affrontare avendo presente volti e persone, storie spesso silenziose e difficili da interpretare, cui offrire però una via di uscita”.

Con la firma del protocollo la Regione Piemonte sosterrà le azioni del Nodo, dalla promozione alla consulenza giuridica passando dalla formazione.

“Credo vadano affermate la dignità, il rispetto e le scelte di ogni persona” ha detto il sindaco Maurizio Rasero, dando notizia del provvedimento, al termine della fiaccolata che martedì scorso ha inteso ricordare Miguel, 20 anni, ad agosto due volte vittima di violenza, fisica e psicologica. E con esito mortale (leggi QUI).