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Andrea Ghignone, Cantina Barbera dei Sei Castelli: “Per mantenere i paesaggi, fondamentale garantire il reddito”

Nuova tappa del nostro viaggio “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”. Siamo ancora in Core Zone n. 4, sul confine tra Agliano Terme e Castelnuovo Calcea, a parlare di Barbera.

Andrea Ghignone, Cantina Barbera dei Sei Castelli: “Per mantenere i paesaggi, fondamentale garantire il reddito”

di Luciano Baracco

Quando pensiamo ai Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato riconosciuti patrimonio UNESCO, il primo vigneto che ci viene in mente, soprattutto nell’astigiano, è quello dell’uva Barbera.

Tappa d’obbligo per il nostro percorso all’interno della Narrazione di questi paesaggi era la cantina sociale che è la maggior produttrice di Barbera d’Asti in tutto il mondo e che ha nel proprio nome quello del vino: la Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme.

L’occasione per parlare con il presidente Andrea Ghignone, alla guida della Cantina da dicembre 2016, è stata durante la presentazione dell’andamento produttivo ed economico degli ultimi anni, tenutasi presso il castello di Costigliole d’Asti, dove ha sede il Consorzio del Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato.

Doveroso partire da un pò di storia della Cantina perchè quest’anno festeggia un importante ricorrenza.

“Quest’anno ricorrono i vent’anni dalla fusione tra tre cantine sociali della zona che hanno dato origine all’attuale Cantina dei Sei Castelli; infatti nel 1997 la Cantina Sociale di Castelnuovo Calcea, la Cantina “Antiche Terre dei Galleani” e la Cantina Sociale dei Sei Castelli, entrambe di Agliano, decisero di unirsi per formare un’unica realtà che in questi anni è diventata la maggior produttrice mondiale di Barbera d’Asti. L’idea alla base della fusione era quella che la Barbera non era un problema, ma un opportunità: a distanza di vent’anni possiamo quindi dire che è stata una scommessa vinta.”

Senza entrare troppo nel dettaglio, diamo solo qualche numero per far capire della realtà di cui stiamo parlando?

Nell’ultimo anno i soci della Cantina sono 250, gli ettari coltivati sono 608 di cui ben 501 di Barbera; la vendemmia 2017 ha visto il conferimento di quasi 60mila quintali di Uve di cui quasi 48mila di Barbera. Ma il numero che preferisco citare è quello del prezzo riconosciuto ai conferenti che è cresciuto ogni anno: dal 2013 al 2016 l’aumento è stato quasi del 40%. Un’altra cosa che mi piace evidenziare, per capire come ci sia la quantità, ma anche la qualità sono i due premi ricevuti dai nostri vini: la Barbera d’Asti docg “50 anni di Barbera” è stata insignita dell’Oscar della Douja 2017, mentre il Grignolino d’Asti doc è stato insignito della Corona da parte della Guida Vini Buoni d’Italia 2018.”

Che ruolo ha la Cantina Barbera dei Sei Castelli per questi territori?

“La Cantina svolge una funzione economica sociale, perchè permette a circa 300 famiglie di vivere con un reddito che deriva dall’agricoltura. Ricordiamoci sempre che senza reddito, molto avrebbero abbandonato questa attività e ci saremmo ritrovati con diversi terreni incolti, invece non solo il territorio è rimasto vitato, ma è stato riconosciuto patrimonio dell’Umanità. Ora tocca a noi amministratori fare in modo di tutelare sempre più il reddito dei viticoltori per far sì che i nostri paesaggi rimangano come sono e possano attirare sempre più turisti.”

Quindi la Cantina si proietta già al futuro, avete già qualche programma per il futuro?

“Puntare sulla Barbera è stata una scommessa e oggi i risultati dicono che è stato vinta, l’importante per continuare a crescere è continuare a fare sinergie come quelle che attualmente abbiamo con il Consorzio del Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e con Coldiretti Asti (progetto Barbera Amica) e per il futuro prevediamo collaborazioni con l’Università. Il nostro obiettivo finale però restano sempre i nostri soci.”

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Il Progetto “Comunicare la Bellezza: Narrazione Digitale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” è realizzato grazie al contributo di:

Regione Piemonte

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Cooperativa della Rava e della Fava

Il Progetto ha ricevuto il Patrocinio di:

Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Comune di Asti

Comune di Vaglio Serra

Provincia di Asti