Alba: il progetto della rotatoria all’incrocio con Scaparoni sarà inserito nel piano quinquennale dell’Anas

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Il progetto della rotatoria di Scaparoni di Alba, sulla strada statale 231 all’intersezione con la strada provinciale 275 sarà inserito nel piano quinquennale di fabbisogno 2017-2021, annualità 2019.

È quanto ha comunicato il responsabile dell’area compartimentale dell’Anas ai presidenti dei comitati di quartiere di Scaparoni, Piana Biglini e Mussotto e per conoscenza al Sindaco Maurizio Marello e alla Provincia di Cuneo, martedì 14 novembre.

La comunicazione dopo la lettera inviata all’Anas dai presidenti dei comitati di quartiere della zona il 13 settembre 2017 e dopo i numerosi incontri intercorsi tra gli esponenti dell’Amministrazione comunale albese per sollecitare il problema evidenziando tutta la pericolosità di un incrocio con semaforo e passaggio a livello in una strada trafficatissima.

Nella lettera Aldo Porro, Silvio Biglino e Giovanni Lano rammentavano la convenzione firmata nel 2009 con l’Anas ed il progetto preliminare ed esecutivo realizzato dal Comune di Alba per la ristrutturazione dell’incrocio, irrealizzato dopo quasi dieci anni, esponendo i numerosissimi rischi dell’intersezione della strada statale 231 con la strada provinciale 275, con il passaggio a livello ferroviario, corso Bra ed una strada minore, in un complesso nodo regolato da semaforo.

«Anas comunica ai presidenti dei comitati di quartiere quanto ci aveva già anticipato verbalmente nell’ultimo incontro che abbiamo avuto sulla questione – dichiarano il Sindaco Maurizio Marello e l’Assessore ai Lavori pubblici Alberto Gatto – Si cominciano a vedere lumi su una vicenda che dura da quasi dieci anni. E’ già pronto da tempo un progetto definitivo sulla rotatoria di Scaparoni elaborato dal nostro ufficio tecnico comunale. Ora è da rivedere ed aggiornare sulla base delle ultime normative. Ci impegniamo a farlo al più presto trasmettendolo all’Anas prima possibile in modo che la società possa inserirlo nel piano quinquennale di fabbisogno delle opere».

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