San Domenico Savio: domenica a Castelnuovo Don Bosco un convegno sul fanciullo santo

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Il Comitato per gli Anniversari della nascita e della morte di San Domenico Savio organizza domenica 15 ottobre alle 16 nella Chiesetta di San Pietro in frazione Morialdo di Castelnuovo don Bosco, il convegno: “Domenico Savio : un fanciullo santo nella campagna piemontese dell’Ottocento”.

Promotori del’iniziativa il Comune di Castelnuovo don Bosco, la Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, la Basilica del Colle don Bosco, la Cappellania di Morialdo, la Biblioteca San Domenico Savio di Mondonio, la Biblioteca S. Filipello di Castelnuovo don Bosco.

Più in dettaglio il Convegno, quinto e ultimo appuntamento, sarà articolato in tre parti:

I Savio: la famiglia, i suoi luoghi, i suoi spostamenti. Le origini dei Savio da Ranello, lo spostamento a S. Giovanni di Riva e la nascita di Domenico, i dieci anni trascorsi a Morialdo, l’arrivo a Mondonio. Speciale attenzione sarà riservata ai racconti della vita del Santo ambientati a Morialdo: i primi anni di scuola, la frequentazione della chiesa di San Pietro. Non mancheranno alcuni cenni storici sulla nobile famiglia degli Arnaud di San Salvatore, proprietaria della cascina di Morialdo in cui vivevano i Savio.

Ospiti dei Savio, a casa di Minòt. Dopo il generale inquadramento sui Savio, ampio spazio verrà dedicato ad una immaginaria “visita guidata” delle cascine piemontesi. Di esse si analizzeranno vari aspetti: le differenze fra i grandi cascinali di pianura e i “tetti” sparsi sulle colline, i vari tipi di gestione agraria e le classi sociali dei contadini (piccoli proprietari; mezzadri; affittavoli; cassiné, vaché…). Con la proiezione di materiale fotografico (in parte tratto dalla vasta opera documentaria dello studioso svizzero Paul Scheurmeier, Il Piemonte dei contadini), si esamineranno le parti fondamentali delle cascine e del panorama agreste del territorio torinese-alto astigiano.

La religiosità popolare nel Piemonte rurale. L’ultima parte della conferenza verterà sugli elementi religiosi tipici della società contadina, che influenzarono profondamente, anche nel suo periodo torinese, il fanciullo Domenico Savio. In modo particolare, l’assiduità alla preghiera, le pratiche devozionali, la partecipazione continua alle celebrazioni e ai riti della comunità.

Relatore il dottor Francesco Gorgerino, originario di Marentino, ha compiuto gli studi superiori presso il Liceo classico di Chieri e ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lo scorso 27 settembre.

È attivo animatore del paese e della parrocchia di Marentino. Dal 2005 suona nella banda musicale municipale, dal 2012 è maestro della cantoria parrocchiale.

Sin da bambino si interessa di storia e cultura locale, degli usi e costumi dei contadini piemontesi, delle tradizioni e della religiosità popolare.

Nel 2011 è stato vincitore nazionale delle Olimpiadi di Storia organizzate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con un lavoro su Camillo Cavour e la questione meridionale.

Ha condotto e conduce ricerche sulla storia e le tradizioni delle comunità parrocchiali e degli edifici religiosi di Marentino e delle frazioni Avuglione e Vernone.

Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro, “W Santa Cecilia! Storia della Banda Musicale di Marentino (1927-2017”), in occasione del 90° anniversario di fondazione del corpo bandistico marentinese, diretto per mezzo secolo da suo bisnonno Federico Ferrero.

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