Lettere al direttore

La Parola della settimana di Cesare Torta: Profitto

Il complotto è dietro l’angolo ma per alcuni è sempre visibilissimo e più che altro sicuramente accertato.

Se si stabilisce che i vaccini contro alcune malattie sono obbligatori non è certamente per tutelare la salute dei cittadini ma per arricchire la lobby dei farmaci. Se si semplificano le regole per l’assegnazione di lavori pubblici è solo per fare un favore ai costruttori. Se si sperimentano forme di alternanza scuola/lavoro è solo per fornire mano d’opera gratuita alle aziende. Se si approva una legge sullo jus soli è per ottenere il voto dei nuovi cittadini italiani.

Se si cerca di limitare l’uso del contante non si ostacolano i traffici criminali ma si favoriscono le banche. Se le aziende licenziano i lavoratori in esubero è solo perché hanno abolito l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Se Oscar Farinetti apre nuovi ristoranti e punti vendita dei prodotti Made in Italy in tutto il mondo fa schifo due volte: una perché sfrutta i lavoratori e l’altra perché è amico di Renzi.

Non è un mistero che la gran parte delle attività umane e il 100% delle attività delle imprese private sono finalizzate alla realizzazione di un profitto. Tutto il sistema capitalistico in funzione nel mondo intero si basa su questo banale principio. Spetta agli stati fissare le regole con cui tale esercizio può essere attuato e il livello democratico degli stati può essere facilmente stabilito a seconda di quanto vengano promosse le attività con finalità sociali e quanto vengano penalizzate le attività criminali.

Le imprese che riescono a sopravvivere nella competizione mondiale sono quelle che assicurano il lavoro ai lavoratori e di solito hanno bilanci attivi. Quindi smettiamola di criminalizzare chi lavora per ottenere un profitto. Abbiamo un sacco di ragioni per criticare e combattere battaglie politiche contro i parassitismi, le attività criminali, le truffe contro i più deboli, le politiche dell’odio e dell’intolleranza.