Lettere al direttore

Il Comitato Amici di Canuto sulla piscina ad Aramengo: “Nessuna calunnia, le accuse del sindaco sono infondate”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Amici di Canuto in risposta alle ultime dichiarazioni del sindaco di Aramengo Cristiano Massaia, sulla questione del “progetto piscina e centrale pirolisi”e riportate QUI.

Nel tavolo relativo alle questioni ambientali, tenutosi il 18/10/17, il sig. Pirollo, imprenditore locale, è stato nominato da cittadini aramenghesi per la partecipazione in qualità di esperto, al fianco di rappresentanti di Legambiente come Angelo Porta e di Arpa come Alberto Maffiotti. A seguito di tale nomina, il sindaco Cristiano Massaia ha deciso di non prendere parte al Tavolo, adducendo come scusante supposte “calunnie e vilipendio di pubblica istituzione” ricevute dal Comitato Amici di Canuto.
Accuse che il Comitato respinge con fermezza, ricordando di non aver nemmeno preso parte agli ultimi tre tavoli, così come ribadito nel Comunicato del 17/10/2017.
Non si può non rilevare come l’amministrazione sia così poco avvezza all’opposizione da tacciare di calunnia qualsiasi voce critica osi levarsi; si confondono forse l’indifferenza o il timore con il consenso?

Il Comitato ha semplicemente messo in dubbio le modalità operative con cui il “progetto piscina e centrale pirolisi” è stato gestito sin dall’inizio: cioè, senza coinvolgere la popolazione, né ascoltarne i bisogni o adoperarsi per dissipare i dubbi. I tavoli, presentati come avanzato processo partecipativo, di fatto erano aperti solo ad “esperti” e non a tutta la cittadinanza, con lo scopo di analizzare – ma assolutamente non modificare – decisioni già di fatto prese (ossia, il progetto, la localizzazione dell’impianto e la scelta dell’alimentazione a pirolisi). A tal proposito, vogliamo ricordare al signor sindaco che, contrariamente a quanto scrive nella sua lettera, la scelta della pirolisi non è stata riportata all’interno della variante, ma decisa dall’amministrazione in parallelo alla procedura di approvazione. Infatti nella documentazione ufficiale si parla genericamente di cogenerazione.

L’unico disconoscimento effettuato dal Comitato, come affermato nel Comunicato del 17/10/17, è relativo al coordinatore super-partes dei tavoli [l’architetto Dino Barrera N.d.R]: sempre per restare nell’ambito di educazione civica, ricordiamo che un processo partecipativo dovrebbe coinvolgere e mediare le posizioni di più parti, anche molto distanti. Dunque, per scegliere una figura concordemente ritenuta super-partes, ci si sarebbe almeno aspettati una consultazione con la principale controparte (Comitato Amici di Canuto), o ancor meglio, con tutta la popolazione aramenghese. Cosa che non è avvenuta. Nonostante ciò, i cittadini hanno comunque voluto nominare degli esperti, i quali hanno partecipato ai tavoli per doveroso senso civico e istituzionale e, per fortuna, a titolo completamente gratuito, al fine di tenere aggiornata la popolazione aramenghese e dei Comuni limitrofi.

Per i motivi sopra elencati, il Comitato rigetta l’accusa di aver mancato di rispetto alle istituzioni e non ritiene di dover fare alcuna pubblica ammenda. Purtroppo per qualcuno, al giorno d’oggi, i cittadini sono liberi di esprimere le proprie osservazioni e mettere in luce eventuali mancanze, anche dissentendo su un progetto che non è solo dannoso per l’ambiente, il paesaggio e le potenzialità turistiche dell’alto astigiano, ma ancora peggio, fallimentare per le casse del Comune e senza nessuna prospettiva, convinzione rafforzata dagli esiti dei tavoli.
In realtà, gli unici che paiono esenti dal rispetto per il ruolo istituzionale sono gli stessi amministratori: dopo essersi presentati più volte come fautori del dialogo e campioni di tolleranza, Sindaco e Vice-sindaco non partecipano ad un tavolo da loro stessi indetto, sfoderano sui giornali l’epiteto IMBECILLI per gli “Amici di Canuto”, o addirittura impediscono l’affissione dei manifesti del Comitato, nonostante il regolare pagamento della tassa di affissione e il richiamo fatto dal Signor Prefetto di Asti.

Lungi da noi richiedere una pubblica ammenda, che finora non avete avuto la sensibilità di fare. Anzi, ancora una volta ci mettiamo a disposizione per interloquire, come umili “cittadini dissenzienti”, sempre più consapevoli però di non poter condividere il vostro modo di gestire la cosa pubblica.
Qualora il Sindaco si ritenga in qualche modo “calunniato”, proceda pure presso le sedi opportune, così come fatto dal Comitato per il ricorso al TAR.

Comitato Amici di Canuto