Sanità Piemontese: la Regione lavora per la riduzione dei tempi di attesa nei pagamenti

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Per le imprese dell’area sanità al massimo centodieci giorni, nel 2016 aspettavano più di un anno.

La Regione si sta avvicinando all’obiettivo di un pagamento ragionevolmente rapido dei debiti verso le imprese del comparto sanitario: mentre nel 2016 le aziende che fornivano le aziende sanitarie piemontesi dovevano aspettare oltre un anno, nel 2017 vengono pagate in 90-110 giorni. Questo secondo quanto ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, nella seduta del 18 settembre della prima Commissione presieduta da Vittorio Barazzotto. L’intervento di Saitta è stato relativo ai voci di bilancio inerenti il proprio assessorato nell’ambito dell’esame del disegno di legge n. 272 “Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2017-2019 e disposizioni finanziarie”.

L’obiettivo, secondo quanto richiesto dall’Europa, rimane quello di pagare i fornitori delle Asl entro 60 giorni.
In generale nella sua illustrazione il titolare del dicastero piemontese della sanità, ha spiegato che le variazioni rispetto al bilancio di previsione sono di lieve entità e non modificano il quadro generale. In particolare vengono confermati gli investimenti nell’edilizia sanitaria per garantire il proseguimento dei progetti inerenti il Parco della salute di Torino, la Città della salute di Novara, l’ospedale unico dell’Asl To 5 e l’ospedale unico del Vco.

Il rammarico, condiviso con gli assessori delle altre Regioni, è quello che le risorse del fondo sanitario risultano sempre più ingessate, dando scarsa discrezionalità alle Amministrazioni regionali.

La seduta della Commissione Bilancio ha visto anche l’intervento dell’assessora regionale all’Istruzione, lavoro e formazione professionale, Gianna Pentenero, che ha spiegato come il suo assessorato sia riuscito a rispettare quanto previsto dal Bilancio di previsione. Rispondendo alle domande dei commissari delle opposizioni, l’assessora Pentenero ha spiegato le varie reimpostazioni dei fondi necessarie per la chiusura entro l’anno la programmazione dei fondi europei 2007-2013 (2014) e per ripartenza con gli investimenti per il successivo periodo programmatorio. Una situazione comune a quella di tutte le Regioni anche se il Piemonte risulta essere quella al primo posto intermini di impegno delle risorse a livello nazionale.

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