Coldiretti Piemonte, siccità: non dimentichiamo la necessità di una progettualità sugli invasi

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Il 2017 è il secondo anno più caldo del pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,91 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. Le anomalie sono evidenti anche in Italia dove la primavera 2017, dal punto di vista meteorologico, è stata la seconda più calda dal 1800, con +1,9 gradi ma a giugno lo scarto è stato addirittura di +3,2 gradi, secondo il Cnr.

In particolare, durante questi ultimi mesi si è evidenziato un andamento climatico molto irregolare in Piemonte e non solo: si sta passando, infatti, dalla siccità a temperature elevate, dalle piogge intense alla grandine.

“Le eventuali piogge che, secondo le previsioni, potrebbero cadere in questi giorni non devono far dimenticare la necessità di progettare la regimazione delle acque con la dislocazione di bacini di raccolta e di trattenimento, anche di dimensioni medio-piccole, ma distribuiti in modo capillare sul territorio piemontese che possano avere funzioni multiple – sostengono Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Serve una forte azione da parte della Regione nei confronti di Bruxelles e dei Consorzi Irrigui per generare le risorse necessarie a far partire una concreta progettualità che rispetti il territorio, originando approvvigionamenti idrici fondamentali per l’ecosistema nell’interesse di tutta la società.

Una forte progettualità di questo genere potrebbe far da volano ad una nuova economia che coinvolgerebbe imprese artigiane ed industriali del territorio con benefici occupazionali reali. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli e, proprio alla luce di questo nuovo scenario, aumentano – concludono Revelli e Rivarossa – le responsabilità individuali per affrontare una sfida che può essere vinta solo se si afferma un nuovo modello di sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali, all’ambiente e al fare impresa in modo sinergico”.

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