Arrestati ladri di nocciole a Cortemilia

Due macedoni di 52 e 44 anni sono stati arrestati perché colti in flagrante nel tentativo di impossessarsi di oltre 160 chili di nocciole, per un valore di mercato di circa 600 euro, che avevano già messo in quattro sacchi di iuta.

La sera precedente un abitante della zona aveva segnalato ai Carabinieri la presenza di due individui che si aggiravano in un noccioleto presso Castino. I due sconosciuti si erano allontanati frettolosamente a bordo di una vecchia FIAT Tipo con targa bulgara. Il giorno seguente, considerato che la macchina era stata di nuovo notata in zona, I Carabinieri di Cortemilia hanno organizzato un appostamento e sorpreso i due uomini in flagrante. I ladri avevano già riempito quattro sacchi di iuta con le nocciole ma non li avevano ancora caricati a bordo.

Alle contestazioni dei militari, i malviventi hanno tentato di giustificarsi sostenendo che erano in cerca di funghi ma il ritrovamento, all’interno dell’auto, di sacchi di iuta simili a quelli riempiti nel noccioleto e di un discreto quantitativo di nocciole sparse nel bagagliaio, verosimile residuo di furti precedenti, ha fornito indizi inequivocabili sulle responsabilità dei due che sono stati immediatamente tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso.
Processati con rito direttissimo dal Giudice del Tribunale di Asti, i malviventi sono stati riconosciuti colpevoli ed hanno patteggiato una condanna a nove mesi di reclusione con la condizionale e 200 euro di multa.

Sempre di nazionalità macedone una donna di 50 anni, che ha cercato di ingannare i Carabinieri di Cortemilia esibendo una falsa carta d’identità bulgara. La donna, fermata per un controllo stradale dai Carabinieri mentre era in auto con alcuni connazionali, ha esibito una carta d’identità valida per l’espatrio, apparentemente rilasciata dalle autorità della Bulgaria. Il documento, se autentico, avrebbe potuto consentire libera circolazione ed accesso incondizionato al servizio sanitario in tutti i Paesi dell’UE.

I militari hanno deciso di approfondire il controllo verificando che quel numero di carta d’identità era intestato ad un uomo e che in Bulgaria la donna era totalmente sconosciuta. La macedone quindi è stata tratta in arresto secondo il cosiddetto “Decreto Pisanu” sull’immigrazione clandestina, tratta di esseri umani nonché terrorismo internazionale e che prevede pene severe per chiunque faccia uso di documenti falsi che siano validi per l’espatrio.

Processata con rito direttissimo dal Giudice del Tribunale di Asti, la straniera, riconosciuta colpevole, ha patteggiato la pena ad un anno e quattro mesi di reclusione con la condizionale.