Quale futuro per il progetto “Informi@moci” con la chiusura della sezione di Asti della Polizia Postale?

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Ha destato molto preoccupazione ad Asti la notizia della chiusura della locale sezione della Polizia Postale.

Tra le tante voci di disapprovazione per la decisione, una si è fatta sentire ieri in una conferenza stampa ospitata dalla sede del CSV di Asti, ma dopo essersi già mossa per cercare di far cambiare lo stato delle cose. Si tratta dell’Associazione Mani Colorate che, tramite il suo presidente Piero Baldovino, ha espresso il grande timore che si interrompa un percorso iniziato otto anni fa, con un progetto che, pur cambiando ogni anno denominazione, ha permesso di entrare nelle scuole per parlare dell’uso consapevole delle risorse e delle opportunità, ma anche dei rischi del web.

Come detto prima di indire la conferenza stampa, l’Associazione Mani Colorate si è messo in contatto con i vari istituti scolastici sottoponendo a loro un comunicato stampa (che di seguito pubblichiamo integralmente) chiedendo l’evento sottoscrizione, con un’adesione all’unanimità, come ha dimostrato anche la presenza di diversi rappresentati delle varie scuole di Asti e provincia alla conferenza.

Anche il comune di Asti, presente con l’assessora Elisa Pietragalla e con Claudia Binello, ha dato il proprio sostegno all’Associazione, così come l’Asl di Asti rappresentata nell’occasione dalla  dott.ssa Daniela Ciriotti del Servizio Soc.Patologia da Dipendenze.

Questo il testo del comunicato emesso il 6 giugno e sottoscritto già da diversi istituto scolastici e comprensivi.

“E’ di questi giorni la notizia della chiusura di molte sezioni della Polizia Postale e delle Comunicazioni abbinata alla creazione di nuclei all’interno delle Questure dedicati alle indagini informatiche.

Questa decisione viene presa proprio in un momento in cui i reati informatici hanno fatto un preoccupante salto di qualità, quando le famiglie, la scuola ed i ragazzi sono investiti da dubbi e problemi inimmaginabili solo fino a pochi anni fa. Recentemente è emerso il fenomeno di Blu Whale e del cryptolocker , è stata approvata la legge sul cyberbullismo che punta sulla formazione e l’educazione nelle scuole e che investe la Postale di un compito insostituibile nella prevenzione ed il contrasto di un fenomeno che alimenta il disagio giovanile fino alle più estreme conseguenze.

Ebbene cosa si fa? Si chiudono le sezioni della Polizia Postale, cioè i presidi più avanzati nel contrasto alla pedopornografia, alle truffe on-line, al cyber-crime, creando così confusione nel cittadino che non avrebbe più un punto di riferimento, qualora fosse vittima di reati del predetto genere. Ad Asti la Polizia Postale costituisce da almeno 30 anni un punto di riferimento per la cittadinanza, anche in virtù della sua posizione strategica, in pieno centro città (Via Verdi) ed all’interno dell’edificio delle Poste Centrali.

Oltre alla ricezione delle sempre più numerose notizie di reato in ambito informatico ed al lavoro di indagine ad essa delegato dall’Autorità Giudiziaria e dagli altri Uffici di Polizia, da circa 8 anni la Sezione di Asti svolge, in stretta collaborazione con l’Associazione Mani Colorate ed il Servizio Soc. Patologie da Dipendenze dell’ASL di Asti, un importante ed insostituibile compito di informazione, formazione e prevenzione rivolto agli studenti di ogni ordine e grado, agli insegnanti ed ai genitori per sensibilizzare sui temi della sicurezza, sull’uso responsabile dei social networks e sulla dipendenza da internet.

A partire dall’anno scolastico 2008/ 2009 la Sezione di Asti ha incontrato, presso le scuole che ne hanno fatto richiesta nell’ambito dei progetti (tra i tanti, “La scuola ricomincia navigando”, “Non Perdere la Bussola”, “Buono a Sapersi”,”Informi@moci”) volti alla promozione dell’uso consapevole delle risorse e delle opportunità messe a disposizione dal Web, decine di migliaia di studenti e numerosi genitori. Verrebbe garantita la continuità degli incontri in parola dopo la chiusura della Polizia Postale? Sembra proprio di no, vanificando così l’impegno tenuto dal personale in tutti questi anni.

La comunicazione sociale è sostenuta oggi da moderni strumenti che consentono di superare le barriere e i vincoli di tempo e di spazio e, fra i nuovi modi di comunicare, Internet è certamente uno dei mezzi che offre maggiori opportunità.

Tra atteggiamenti sociali di attrazione e diffidenza, il popolo di navigatori quotidiani è cresciuto e comprende ogni fascia di età e, grazie alla rete, i bambini, i giovani, gli adulti trovano nuove opportunità di gioco e di studio, di informazione, di comunicazione e di sperimentazione di se stessi attraverso la cosiddetta comunicazione virtuale. Ma come tutti i mezzi di comunicazione anche la rete non è esente da cattivi usi, ed i potenziali rischi cui potrebbe andare incontro l’internauta sono costituiti dai furti di immagini e di identità, dalla violazione della privacy ed in alcuni casi da una vera e propria dipendenza comportamentale, tale da modificare in negativo lo stile di vita.

La chiusura della Sezione di Asti priverebbe pertanto la città ed il suo circondario di una professionalità importante, di un riferimento di garanzia per tutta la popolazione e soprattutto di tutela per i bambini e gli adolescenti sempre più esposti e vulnerabili.

Per tali ragioni i firmatari il presente comunicato condannano unanimemente il progetto di chiusura del Presidio di Polizia Postale di Asti ed invitano le autorità politiche ed istituzionali ad intervenire affinchè sia preservato l’importante ruolo di prevenzione svolto dal summenzionato presidio a beneficio di insegnanti, genitori e studenti.”

Asti, 6 giugno 2017

Il PresidenteBaldovino Piero

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