Lettere al direttore

“Monsignor Ravinale, ecco cosa potrebbe fare la Chiesa all’Oasi dell’Immacolata”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di due nostre lettrici sulla vendita dell’Oasi dell’Immacolata.

“Eccellenza Reverendissima Mons. Ravinale,

con queste poche righe intendiamo manifestare lo sconcerto per aver appreso la notizia che la Curia astigiana è in trattative per la vendita dell’Oasi dell’Immacolata al colosso Coop.
Lo sconcerto è tanto, insieme alla frustrazione per l’essere impotenti davanti ad una nuova usurpazione edilizia, che in questo caso la Chiesa astigiana sta permettendo che avvenga a danno di tutti noi cittadini.

L’Oasi è situata in una zona residenziale, al momento già attraversata da strade ad alto scorrimento per la presenza dell’Ospedale e di un grosso Istituto di scuola superiore. Non si vede come possa inserirsi in tale contesto un’attività commerciale di ampia portata, quale quella della Coop.

L’Oasi dell’Immacolata avrebbe potuto essere utilizzata per molte attività di cui la Chiesa si fa portavoce:

ospitare associazioni che operano sul territorio per il bene comune;
realizzare un’area verde, di cui la città già scarseggia;
costituire per i bambini uno spazio in cui correre e giocare liberamente in una città sempre più inquinata e cementificata;
diventare un centro di accoglienza aperto ai cittadini bisognosi o ai genitori con figli ricoverati nell’ospedale di Asti.

Il disappunto e la delusione sono grandi.

Concludiamo con L’Enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco che raccoglie il pensiero del Pontefice sulla responsabilità morale degli uomini nella difesa dell’ambiente.
“Oggi riscontriamo, per esempio, la smisurata e disordinata crescita di molte città che sono diventate invivibili dal punto di vista della salute, non solo per l’inquinamento originato dalle emissioni tossiche, ma anche per il caos urbano, i problemi di trasporto e l’inquinamento visivo e acustico. Molte città sono grandi strutture inefficienti che consumano in eccesso acqua ed energia. Ci sono quartieri che, sebbene siano stati costruiti di recente, sono congestionati e disordinati, senza spazi verdi sufficienti. Non si addice ad abitanti di questo pianeta vivere sempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro e metalli, privati del contatto fisico con la natura.  In alcuni luoghi, rurali e urbani, la privatizzazione degli spazi ha reso difficile l’accesso dei cittadini a zone di particolare bellezza;….(Fonte: LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI’ del Santo Padre Francesco Sulla cura della casa comune; Capitolo primo: Quello che sta accadendo alla nostra casa – IV 44-45: Deterioramento della qualità della vita umana e degradazione sociale)

Ecco l’invito del Pontefice:

“Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri”.(Fonte: LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI’ del Santo Padre Francesco Sulla cura della casa comune; 14: Il mio appello)

Certe di trovare in Lei un cuore attento alle necessità della cittadinanza, salutiamo rispettosamente.”

Caterina Anselmo
Ornella Franco

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